
Anche il saggio di Ciocchetti, in fondo, lo è. L'autore umbro che sarà presente alla biblioteca di Arezzo mercoledì, attraversa un aspetto poco conosciuto di Pasolini con originalità e attenzione. Un libro agile, scritto in maniera giornalistica (Ciocchetti è un pubblicista) che ci mostra lo scrittore di Casarsa sotto un'altra luce. E' intima, privata e lo allontana dal solito schema di "poeta omosessuale,ateo e per di più comunista".
Ciocchetti ha cercato di definire il sacro pasoliniano. Un sacro visto in modo de-storicizzato, sciolto cioè, dalle sue traduzioni storico-confessionali.
E' interessante come vi confluiscano la tradizione contadina, la ritualità mitica, il socialismo marxista, la lettura evangelica e l'iter cristologico. Dietro ogni passaggio, c'è un mondo da scoprire e prima dell'incontro con l'autore e una presentazione modestissima di chi scrive questo articolo, è previsto un filmato preparato da Ciocchetti su Pasolini. Il libro che è in vendita da qualche mese analizza la figura e il cinema di Pasolini attraverso le sue interviste televisive e gli articoli scritti sui giornali.Ma esce anche dopo lunghe conversazioni con Dario Edoardo Viganò che è Presidente dell'Ente Spettacolo, Direttore dela rivista "Cinematografo" e docente alla Lumsa di Roma, oltre che alla Pontificia Università Lateranense della capitale.
L'autore Fabrizio Ciocchetti, nato ad Umbertide, laureato in Lettere all'Università di Perugia e diplomato presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi.
Docente di ruolo in Lettere e pubblicista giornalista dal 1995, scrive per il settimanale cattolico "La Voce" e collabora con quotidiani e riviste specializzate interessandosi alle problematiche legate ai rapporti tra la letteratura e la religione. Svolge inoltre attività di autore e conduttore di programmi radiofonici presso R.C.C. (Radio Comunità Cristiana).
Ha già pubblicato: "Bisogno di Dio", Porziuncola, Assisi, 1997; "Quarto potere nella scuola autonoma", Anicia, Roma, 1999 (in collaborazione con Gianfranco Cesarini).
Federico Sciurpa
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