tag:blogger.com,1999:blog-41524584886613037602024-03-18T15:16:24.124+01:00federico sciurpaUnknownnoreply@blogger.comBlogger193125tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-26499302339372110332010-06-01T17:38:00.000+02:002010-06-01T17:38:35.173+02:00Scalinata Berneri, una festa di strada<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheG4K1H-N-A-hefc3_Z6Q9f2srGK9hwnUdrS4u6MKvGmReIohryzEuczVCizLUgZzGLDAwzibMP3JxEhG1SEomyJFJga6mfsiET8tE51MD69dBLpN0Sz65z_vNK6MlQSZy4EwAIH-GNaAp/s1600/Cronaca1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" gu="true" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheG4K1H-N-A-hefc3_Z6Q9f2srGK9hwnUdrS4u6MKvGmReIohryzEuczVCizLUgZzGLDAwzibMP3JxEhG1SEomyJFJga6mfsiET8tE51MD69dBLpN0Sz65z_vNK6MlQSZy4EwAIH-GNaAp/s200/Cronaca1.jpg" width="200" /></a></div>La scalinata tra le poste centrali e il teatro Petrarca sarà un piccolo porto, ideale, di quanti sanno alzare lo sguardo e combattere dalla parte dei giusti. Fra qualche giorno vedranno una targa, sudata dal basso, chiesta da chi nulla ha, se non il senso profondo della libertà. Ci sarà scritto “Scalinata Camillo Berneri (1897-1937) militante libertario". Di targhe a Berneri ne esistono delle altre; a Reggio Emilia, nella Lodi dove è nato - ricorda lo storico Giorgio Sacchetti - ma questa di Arezzo, la città dove l’anarchico più espulso d’Europa ha vissuto prima dell’esilio, parte da lontano e arriva anche a toccare vette, per così dire, popolari. <br />
<a name='more'></a>L’inaugurazione avverrà infatti con una grande festa di strada, con musica e artisti, una iniziativa che prenderà corpo attraverso un forum nel quale verranno formulate tante proposte. Marco Tulli, il consigliere comunale che assieme allo storico Giorgio Sacchetti e a un gruppo Facebook di 1300 persone ha portato avanti la battaglia, racconta questo momento con una frase di Berneri:”L'utopista accende le stelle nel cielo della dignità umana, ma naviga in un mare senza porti”. Aggiunge che questo “grande filosofo antifascista ha vissuto nella nostra città insieme a sua figlia Maria Luisa Berneri e rappresenta un pensiero ed un insegnamento di libertà contro ogni forma di dittatura. Berneri ha combattuto ed è morto per un pensiero libertario profondamente comunitario - spiega Tulli - e questo è un tratto certo moderno e innovativo del suo pensiero. Un messaggio attuale dal quale ripartire per ripensare una nuova organizzazione sociale". Il pensatore anarchico è vissuto fra Arezzo, Cortona e Firenze. Berneri fu ucciso durante la guerra civile in Spagna dai sicari di Stalin, da mano amiche quindi. Qui ad Arezzo ha frequentato il liceo classico, a due passi d alla scalinata che gli è stata dedicata. Giorgio Sacchetti, una delle anime del Comitato cittadino Camillo Berneri, presente alla conferenza stampa di presentazione assieme a Angiolo Cirenei e Benito Sacchetti, ha spiegato come si è arrivati a questa intitolazione. "L'idea è nata nel 2007 - dice Sacchetti - in occasione del 70° anniversario della morte di Camillo Berneri, ucciso in Spagna dove era redattore dell'edizione spagnola di "Guerra di Classe" e delegato politico del battaglione internazionale della Colonna Francisco Ascaso. Abbiamo organizzato un convegno con moltissime adesioni da cui è nato un comitato cittadino per ricordare la figura di questo grande intellettuale. C'è stata poi una mostra - spiega Sacchetti, profondo conoscitore del pensiero libertario - e abbiamo contatti su facebook con circa 1300 persone. Siamo quindi molto soddisfatti di avere anche ad Arezzo una targa che ricorda Berneri e ringraziamo i tanti cittadini che condividono con noi questo percorso"<br />
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<strong>Federico Sciurpa </strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-31544743567266269852010-05-27T12:27:00.000+02:002010-05-27T12:27:32.266+02:00Scalinata Berneri, è fatta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuAcWMTekbu5czNR-x-3HxUP8Tv-muuOCblQ0t1rwuRXHDNzRUfHfFlIYXAmHWiUemw2HJNvqQEURa__NTvQEsJjs68Y-XQoZJgBYkU9B5X5H3uq4aI4oHQh20-qtTGzcs35DSYLAvPlV0/s1600/scalinata.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" gu="true" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuAcWMTekbu5czNR-x-3HxUP8Tv-muuOCblQ0t1rwuRXHDNzRUfHfFlIYXAmHWiUemw2HJNvqQEURa__NTvQEsJjs68Y-XQoZJgBYkU9B5X5H3uq4aI4oHQh20-qtTGzcs35DSYLAvPlV0/s200/scalinata.JPG" width="200" /></a></div> L’annuncio all’inizio della prossima settimana, ma la giunta ha già deliberato. Accolto il parere positivo della commissione toponomastica, il Comune ha deciso di intitolare a Berneri la scalinata fra le Poste centrali e il teatro Petrarca come anticipato dal Corriere. Prestissimo quindi, comparirà la scritta “Scalinata Camillo Berneri (1897-1937) militante libertario”, nella targa fra via Guido Monaco a Piazza del Popolo, sul lato destro della facciata delle Poste Centrali. <br />
<a name='more'></a>Il Comitato di intellettuali e gente della strada, non solo aretini, che in questi anni ha spinto per ricordare il pensatore anarchico vissuto fra Arezzo, Cortona e Firenze, sta ora pensando ad organizzare una grande festa libertaria per l’inaugurazione. <br />
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Berneri, ucciso in Spagna dai sicari di Stalin, è andato a scuola al liceo classico, proprio a due passi dalla scalinata che gli è stata dedicata. Quel liceo classico che ricorda un solo caduto in Spagna, quel Ceccherelli di cui tanto si è discusso nei mesi scorsi, mentre l’oblio è calato (quasi una gogna) su questo intellettuale senza patria, l’anarchico più espulso d’Europa che andava in direzione ostinata e contraria nel nome dei principi libertari. Camillo Berneri, aretino di adozione per averci vissuto e insegnato, ha combattuto i totalitarismi di ogni colore, ucciso dai sui stessi “compagni” nella guerra civile di Spagna. Allievo di Salvemini, amico di Gobetti e dei fratelli Rosselli, fuoriuscito in Francia, il grande pensatore libertario è stato tra i primi antifascisti ad accorrere in Spagna dove redige “Guerra di Classe” ed è delegato politico della “Colonna Rosselli”. Combattente antifranchista, a Barcellona lo ammazzano altri antifascisti, assassinato dai sicari di Stalin nelle tragiche giornate del maggio 1937. <br />
L’intitolazione della via, in questo caso della scalinata, arriva con colpevole ritardo da parte della giunta Fanfani, una amnesia culturale e storica imperdonabile rispetto alla statura del personaggio che questa città ha formato e ospitato. Una figura che va invece ricordata e fatta conoscere, indipendentemente da convinzioni e pensieri politico-amministrativi dominanti. Per Berneri da ricordare ad Arezzo si sono schierati professori universitari e parlamentari aretini, manager di enti pubblico-privati, ragazzi, la gente più umile. E ancora sindaci di ogni colore, i politici più disparati, sommessamente noi “Gazzettieri”, quasi 1500 persone – in testa lo studioso Giorgio Sacchetti e il consigliere comunale Marco Tulli - che in queste ore hanno cambiato il nome del gruppo da “intitoliamo una via a Camillo Berneri” a “Intitoliamo la scalinata Camillo Berneri ad Arezzo”. Avrà così rispetto e memoria il pensiero evoluto, chiaro, disinteressato di Berneri autore di una pubblicistica frammentata e vorace, eclettica e sentita. Un pensiero coraggioso, libertario, ovviamente da condanna a morte firmata dai russi mentre Berneri, con loro, combatteva, scriveva e soprattutto pensava, contro Franco ma anche contro tutte le dittature. <br />
Sordo e tremendamente sveglio, uno studioso accanito con la penna sempre in mano, Berneri scappa con la famiglia in Francia quando le leggi del regime si fanno fascistissime, per poi accorrere fra i primi, a rischiare la vita in Spagna, contro i Franchisti. Resterà ucciso. ma dai suoi “compagni”, per una “condanna a morte” firmata dagli stalinisti e inequivocabilmente rivendicata.<br />
Finalmente la via a Berneri c’è, anzi una scalinata che è più bella ed ha maggiore significato considerato il valore storico dove sorge. Una scalinata libera di accogliere qualche spirito che può decidere anche di sedersi invece di passare e scappare come fanno oggi tutti. Ci sono giorni che il tempo, per fortuna si ferma. Così ostinati e contrari. Anche quaggiù.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-18034301226760226682010-05-26T15:15:00.000+02:002010-05-26T15:15:29.740+02:00Il gioco di copertura di Piero Mancini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6R4GHPtJWUCQ-1paXMOPaz0yjQNFHywO4jeUUjd1Q8DB1CU1FmC7z1v9F7e8BM0fly6vjl98R5fIed5DyQkOoJca6KfWf4oH1Emt6pVik18WHS_YhbxhKY7GwzRKC716l7rivNhsME1mC/s1600/Semplici.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" gu="true" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6R4GHPtJWUCQ-1paXMOPaz0yjQNFHywO4jeUUjd1Q8DB1CU1FmC7z1v9F7e8BM0fly6vjl98R5fIed5DyQkOoJca6KfWf4oH1Emt6pVik18WHS_YhbxhKY7GwzRKC716l7rivNhsME1mC/s200/Semplici.jpg" width="200" /></a></div>Tutti a dire che è una mossa disperata. Di più: che i numeri del circo sono davvero al completo e che questa trovata non si capisce. No, si capisce benissimo. Una mossa in puro stile Mancini, ispirata esclusivamente alla complicata politica interna, dove la partita di domenica c’entra solo in piccolissima parte, tanto esigue sono le possibilità di riuscire con la Cremonese e poi, nel caso, nel doppio confronto di finale con Varese o Benevento. Un miracolo.<br />
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Il presidente sceglie la strada di richiamare Galderisi proprio perché giudica ormai andata questa stagione. <br />
<a name='more'></a>La realtà, la “realpolitik” manciniana, rovescia infatti tutto ciò che in apparenza è visibile. L’obiettivo non è tanto domenica sera, ma lunedì mattina. Quando cominceranno i processini e poi bisognerà pensare a cavare i soldi per la prossima stagione dopo averne spesi nella gestione – parecchi – in questa che saluta.<br />
Quello che succede all’Arezzo è tutto sbagliato e, purtroppo, non si può rifare. Leo Semplici – che ci sta sinceramente a cuore anche se non condividiamo il suo calcio e che è una mezza vittima del “sistema” – andava infatti esonerato alla prima giornata e non qualcuna dopo, per poi essere farsescamente richiamato a tre dalla fine (ne invocavamo un terzo, con opzione per la B, chiaramente). L’ex della figlinese non era l’allenatore di Ceravolo (fu scelto in precedenza da Sili) e questa contraddizione ha pesato per tutta la stagione. Perché insistere testardamente, quasi con ostinazione?<br />
Richiamare oggi Galderisi - non tanto per la B o per l’idiozia dell’opzione per il prossimo campionato – significa soltanto coinvolgere Ceravolo nell’assumersi responsabilità nel fallimento (e non nella gloria) di questa annata, altrimenti imputabile al solo presidente e cooptarlo per una soluzione societaria futura (l’ex braccio destro di Luciano Moggi ha cinque anni contratto, nero su bianco).<br />
Il ritorno di Leo Semplici era infatti una “trovata” inguardabile del Mancini per delegittimare Franco Ceravolo, l’allenatore che l’ex osservatore della Juve non voleva.<br />
Fatta la scelta sbagliata, il presidente dell’Arezzo si trova ora a mescolare le carte, a giocare su più tavoli per cedere la società a Ceravolo e amici, o altra cordata. La stagione che – salvo miracoli – va in archivio, è stata infatti molto dispendiosa sotto l’aspetto gestionale (questo sarà un tema che presto affroneremo). E nulla ha lasciato sotto il profilo dell’investimento, almeno rispetto alle precedenti. Né un Abbruscato, né un Floro, né un Martinetti (ma basterebbe molto meno) da vendere per recuperare l’insuccesso.<br />
La Prima divisione infatti, rincorrendo il calcio che conta dalla B in su, o si fa per presenza e valorizzazione di qualche singolo (leggi Figlinese), oppure per sognare. Il campionato di alto profilo significa spendere soldi, tanti, col rischio calcolato di non riuscire. Quello che, al 95 per cento, sta accadendo al Arezzo. Ed allora? Mescoliamo le carte, illudiamo Galderisi aspettando la prossima “sbroccata” in sala stampa, e coinvolgiamo Ceravolo nell’assunzione di colpe. Aspettando un acquirente. Questo, e non altri, sarà il tema delle prossime settimane. Da lunedì in poi. Domenica, Nanu, Semplici, i bla bla bla, sono solo acqua passata. Chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto. Domandiamoci che fine farà l’Arezzo. E stiamo tutti svegli. Sveglissimi. Non guardate i fumogeni, illudono e addormentano. La realtà è davvero un’altra.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong><br />
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</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-79826459786568646112010-05-10T23:07:00.000+02:002010-05-10T23:07:54.488+02:00Leornardo e l'Aretino, mostra permanente nel nome di Starnazzi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF5TE027Vmc5dULBjKLvQU0aGO6-MrHRYq5ninbjpKmPEdt5E4lfetMBLcz7F9XugxlLARHwSAmOsuzCV1xmtDGTbWx4DILSPgzu8k4agJE6hM3t0mf1jXXh4Z5o6xLcXXPICp1CN6zR3k/s1600/starnazza1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF5TE027Vmc5dULBjKLvQU0aGO6-MrHRYq5ninbjpKmPEdt5E4lfetMBLcz7F9XugxlLARHwSAmOsuzCV1xmtDGTbWx4DILSPgzu8k4agJE6hM3t0mf1jXXh4Z5o6xLcXXPICp1CN6zR3k/s200/starnazza1.jpg" tt="true" width="200" /></a></div> Prende vita in città la mostra permanente “Leonardo e l’Aretino” negli studi di Carlo Starnazzi. Un progetto per Arezzo dedicato al compianto studioso aretino che dopo il patrocinio della Provincia, ha ottenuto un grosso finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi di Siena: 50milaeuro. Ora per allestire la mostra serve una sede e già in settimana, attraverso un incontro col sindaco Giuseppe Fanfani, i promotori del progetto – fra i quali la famiglia del professore - potrebbero ottenere la sede, col Comune che quindi metterebbe il suo marchio sull’iniziativa.<br />
<a name='more'></a> Il progetto parte da lontano e ha come padri istituzionali l’allora presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli, oggi consigliere regionale e per il Comune Giuseppe Caroti. Il progetto prevede l’allestimento di una Mostra permanente dedicata al “periodo Aretino ” di Leonardo ( giugno 1502- marzo 1503) attraverso una rassegna completa dei contributi offerti da Carlo Starnazzi. Lo studioso aretino mise in ogni minimo aspetto, la presenza del Genio Vinciano in terra di Arezzo. Dimostrò quanto lo sfondo di capolavori come la Gioconda, la Madonna dei Fusi e la Sant'Anna sia identificabile nel paesaggio di Ponte Buriano e del Valdarno Superiore. C’è già la struttura della mostra. Il nucleo centrale e continuativo sarà rappresentato dal tema“ Leonardo e l'Aretino ”. Si intende il rapporto che Leonardo, artista, scienziato, cartografo, ingegnere e architetto ebbe con la terra di Arezzo e le sue vallate. Nelle intenzioni un contributo originale alla conoscenza del territorio attraverso lo sguardo del grande genio del Rinascimento.Il percorso espositivo sarà suddiviso in due sezioni principali. Nella prima particolare rilievo verrà dato alla cartografia, in particolare alla celebre Mappa della Valdichiana e all'importanza che le valli aretine hanno avuto nell’attività cartografica e pittorica di Leonardo, soprattutto nello sviluppo del concetto di “Paesaggio”: verranno illustrati, con una ricca documentazione fotografica, i particolari dell'agro-aretino per rivelare e far scoprire quanto questo paesaggio coincida con quello rappresentato alle spalle del celebre dipinto di Monna Lisa. La ricostruzione digitale e una postazione multimediale interattiva renderà visibile la loro perfetta sovrapposizione. La seconda sezione si occuperà di Leonardo “ ingegnere idraulico”, dei suoi grandiosi progetti e della sua opera di inventore: verranno illustrati disegni di meccanismi idraulici, macchine volanti ed escavatrici, congegni meccanici. Questa parte si occuperà di Leonardo architetto in rapporto ad artisti e ingegneri più insigni del Rinascimento, mettendo a confronto documenti, memorie e disegni che hanno legato l'attività scientifica e artistica di Leonardo con la città di Cortona, saranno, inoltre, presentati, i molteplici aspetti dei rapporti, diretti o indiretti di Leonardo con la Terra di Arezzo nella sua storia, tradizione e cultura, in rapporto ai suoi illustri personaggi: Poliziano, Masaccio, Donatello, LucaPacioli, Francesco di Giorgio Martini, Domenico da Cortona Luca Signorelli e Pier della Francesca. La sezione si articolerà attraverso efficaci e spettacolari ricostruzioni di modelli di macchine idrodinamiche con postazioni multimediali che permetteranno di smontare e rimontare alcuni congegni meccanici inventati da Leonardo. I pannelli espositivi raccoglieranno copie di manoscritti, documenti, testi storici, note, didascalie, appunti ma anche disegni, mappe, dipinti, modelli che, per il loro rigore scientifico, intendono imporsi come strumento di consultazione. Un sistema informatico e multimediale completerà l'accesso interattivo a diverso materiale divulgativo (immagini, video, animazioni tridimensionali). Il percorso conoscitivo della mostra sarà accessibile ad un pubblico ben più vasto di quello degli specialisti in quanto, la sequenza delle immagini renderà la comunicazione più efficace ed immediata per un’esperienza emotiva oltre che squisitamente intellettuale.<br />
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<strong>Gli itinerari</strong> L'esposizione troverà collegamento con l'esterno attraverso un programma di contestualizzazioni storico-artistica e scientifica con la proposta di “itinerari Leonardeschi”, percorsi culturali sulle tracce di Leonardo: Arezzo, Valdichiana, Valdarno, Valtiberina, Casentino, territori in cui nacquero i capolavori cartografici e pittorici dell'artista vinciano, questi percorsi ricondurranno a precisi contesti ( Ponte Buriano, Le Balze ) consentendo di visitare e percorrere in modo suggestivo i luoghi che Leonardo ha reso sublimi nel dipinto della Gioconda, celebre in tutto il mondo.Questa nuova istituzione culturale avrà l’intento di valorizzare l'intero territorio arricchendo l'impronta Rinascimentale che caratterizza la città di Arezzo ( Pier della Francesca, Vasari, Della Robbia..) e favorire un’ulteriore promozione del suo patrimonio artistico e quello di tutte le sue vallate. La presenza del Museo e dei suoi itinerari incrementerà l'offerta turistico- culturale di qualità per studiosi, appassionati o semplici visitatori; costituirà, inoltre, un importante strumento didattico scientifico per le scuole di tutto il territorio aretino e nazionale. Si proporrà in termini di assoluta novità per la tradizione culturale Aretina e costituirà un evento speciale per la città patria del Vasari, primo grande storico dell'arte, cui si deve la prima biografia ufficiale di Leonardo da Vinci. Si qualificherà, per gli innovativi studi su Leonardo, come evento da proporre all'attenzione nazionale ed infine potrà configurarsi come “ Centro di ricerca dedicato alla promozione degli studi su Leonardo in rapporto alla terra di Arezzo attraverso l'organizzazione del materiale di studio già prodotto ma aperto a nuovi contributi, per arricchire le ricerche di Starnazzi. Avendo, inoltre, l'Egida dell'Università della California ( confermata dal Direttore dell'Hammer Center di Los Angeles, Prof. Carlo Pedretti ) verrà inserito nei circuiti culturali internazionali riguardanti gli studi su Leonardo da Vinci.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-35986039802215861332010-05-10T17:37:00.000+02:002010-05-10T17:37:51.868+02:00Spiraglio, Matteo "prenota" Madrid<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKiRn5Gl6Ovxb9fbEiR0DCzFuR5NDV-Nb-_fRgdbU1BlQGyRZfnXKs7AZ3Ig6NSWtg_L7cAyr4bzIe4XKPHcZQWrnqaymF_pTr8hLflxAUdDhDlJzsMw55ZV2im0aDxwO5_CANFQbnXXfR/s1600/mattex.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKiRn5Gl6Ovxb9fbEiR0DCzFuR5NDV-Nb-_fRgdbU1BlQGyRZfnXKs7AZ3Ig6NSWtg_L7cAyr4bzIe4XKPHcZQWrnqaymF_pTr8hLflxAUdDhDlJzsMw55ZV2im0aDxwO5_CANFQbnXXfR/s200/mattex.JPG" tt="true" width="200" /></a></div>Matteo su facebook scrive che ce l’ha fatta, che andrà a Madrid. Nel pomeriggio lo sentiamo urlare per i gol dell’Inter in campionato, uno dietro l’altro. Tutto sa di vittoria, o quasi. <br />
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Il sogno del ragazzo in sedia rotelle di San Giovanni Valdarno di andare alla finale di Champions League del Bernabeu del 22 maggio, ha però le stesse probabilità di riuscita della sua Beneamata di battere il Bayern e conquistare la coppa dalle grandi orecchie. <br />
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Ma questo già un passo in avanti è. Dopo la mobilitazione dei valdarnesi che hanno interessato anche Adriano Sofri il quale si è rivolto al presidente dell’Inter Moratti dalle colonne de Il Foglio, uno spiraglio si è aperto per il disabile. <br />
Il sasso nello stagno ha prodotto uno scenario interessante, certo difficile ma non impossibile. I posti per i disabili, in quota interista allo stadio di Madrid, sono infatti 42, di cui 31 riservati a chi vive in una sedia a rotelle. Stessa quota per la società tedesca, altre disponibilità per i locali. <br />
“Da una risposta sommaria della serie ‘non ci sono biglietti per i disabili’ ricevuta nei giorni scorsi - spiega Walter, il padre di Matteo Sterbini - adesso abbiamo ottenuto indicazioni più precise e se vogliamo disponibilità. <br />
Certo, capiamo che la selezione sarà dura, ma combattiamo ancora per riuscire in questo sogno per Matteo. Grazie a questa sensibilizzazione,anche sul Corriere, qualche cosa si è mosso.”<br />
La famiglia, che ha accompagnato Matteo in tutti gli stadi d’Italia per seguire l’Inter, è comunque pronta alla trasferta ad ogni minuto. Madrid verrà raggiunta in tutti i modi, costi quel che costi, se verrà assegnato un biglietto a Matteo. <br />
Il ventenne verrà accompagnato dal padre o dal fratello maggiore. Il consigliere regionale Enzo Brogi, ex sindaco di Cavriglia, da settimane segue con grande sensibilità questa vicenda della quale ha recentemente parlato all’amico Sofri, tanto da guadagnarne il suo interessamento sul Foglio. <br />
“Matteo ora è felicissimo - diceva ieri pomeriggio Brogi - sono contento di aver raccontato ad Adriano Sofri il sogno che rincorreva. Adesso pare che riesca ad andare a vedere la sua Inter e con lui anche altri che avanzano con la sedia a rotelle. Efficae la lettera che Adriano ha scritto a Moratti.” Aspettando altre nuove, qualche cosa si muove. La certezza della trasferta non c’è, la chiarezza delle regole sì, insieme al senso di giustizia.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-53183000679212920812010-05-10T17:34:00.000+02:002010-05-10T17:34:50.828+02:00Mobilitazione per portare Matteo a Madrid<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGB6KAZbFGRy5opvqLC3ypHO0ViVukgUC5kjXvQY-pLRQj0qLUNGBltGTwLftScYnqWkYQ2t64IOtoME5pZw27xl6p7scPfRhjP8IF9TOdRYZhBOZWeSgU6thSw3BKJv-NRBjjNaQ8JTeH/s1600/matteos.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGB6KAZbFGRy5opvqLC3ypHO0ViVukgUC5kjXvQY-pLRQj0qLUNGBltGTwLftScYnqWkYQ2t64IOtoME5pZw27xl6p7scPfRhjP8IF9TOdRYZhBOZWeSgU6thSw3BKJv-NRBjjNaQ8JTeH/s200/matteos.JPG" tt="true" width="200" /></a></div> Il Valdarno si mobilita per portare Matteo Sterbini alla finale di Champions League il 22 maggio a Madrid.Matteo ha venti anni e si muove in una sedia a rotelle, ha l'Inter nel cuore e il babbo e gli amici lo portano in giro per gli stadi d'Italia. Ma a Madrid è dura, durissima per un disabile.<br />
Il suo caso è stato sollevato perfino da Adriano Sofri, sul Foglio, che per Matteo si è rivolto direttamente al presidente dell'Inter Massimo Moratti.<br />
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Intelligente, amante del calcio, fede nerazzurra (sul profilo facebook scrive "orientamento religioso Inter", appassionato di cinema e di musica, Matteo vive con coraggio il suo handicap.<br />
Affetto da Spinabifida, una volta scoperta la malattia non si è buttato giù: tanti amici, mille interessi, operazioni affrontate col sorriso sulle labbra. Uno, Matteo, che la vita se la vuole vivere insieme a tanta gente che gli vuole bene. Anzi, fa del suo motto "viva la vita". E ovviamente, viva l'Inter.La segue dove può, la Beneamata. Ma stavolta, nella partita più importante, quella attesa da anni, non si può. Dura per chi ha una sedia a rotelle. Diciamo, al momento, impossibile. "Ho controllato anch'io in rete - dice Sofri sul Foglio a proposito del caso di Matteo - le modalità dell'acquisto dei biglietti sembrano piuttosto proibitive per chi non è in gran forma. La pregherei - afferma rivolto a Moratti - di controllare anche lei, per tutti quelli che non sono in gran forma, e per Matteo."<br />
Tanti amici, perfino rappresentanti delle istituzioni, si stanno occupando di questo che forse non è un caso. Forse un diritto, di certo un regalo.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-20994256276619697952010-05-10T17:28:00.000+02:002010-05-10T17:28:04.541+02:00Acqua, Pd diviso nella terra dei privati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtjTXT64fm_8bM16w84hJ5GMxsbr3cURDrJJL9WRLRO6rqGfEnudplPU_8NPQ9K5x9Ge7jy6Qy2Rteh9bQpNn-x7y2o7OupdG6WSi4qxYVtk2lio_BzV2CfZ2WCWX5ZXklFIJPWVxLCIEN/s1600/staino-acqua-pubblica.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtjTXT64fm_8bM16w84hJ5GMxsbr3cURDrJJL9WRLRO6rqGfEnudplPU_8NPQ9K5x9Ge7jy6Qy2Rteh9bQpNn-x7y2o7OupdG6WSi4qxYVtk2lio_BzV2CfZ2WCWX5ZXklFIJPWVxLCIEN/s200/staino-acqua-pubblica.jpg" tt="true" width="200" /></a></div>Ci sono notizie che a volte sono coincidenze, segni del destino. Oppure no, di casualità non c'è proprio niente. La campagna per il referendum dell'Acqua pubblica, nazionale, ad esempio: ha scelto Arezzo per partire. Questa, la città dell’acqua privatizzata dove le tariffe aumentano invece di diminuire.<br />
Così in piazza, alla manifestazione sono arrivati padre Zanotelli (missionario simbolo della battaglia) e Sergio Staino che ha presentato la vignetta della campagna in anteprima nazionale. L'altro esempio è di ieri. E' proprio in questa terra, stavolta a Cortona, che il Partito Democratico si divide a livello nazionale sul tema dell'acqua pubblica, sullo schierarsi o meno per il referendum. <br />
<a name='more'></a>A Cortona succede che si tiene l'incontro di Area Democratica. E tra le iniziative promosse , c'è ufficialmente la raccolta firme per "l'acqua pubblica". Una mezza rivoluzione. Parte del grande partito di centrosinistra - prima imbalsamato sul silenzio e sulla necessità di una nuova legge e non di un referendum che come gli altri andrà male, questa la posizione mediana dei democratici - la convinzione che un partito nuovo si fa abbattendo impacciati tatticismi. Gero Grassi, vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera, rompe gli indugi e Dario Franceschini ci mette il sigillo. Il primo dice che "L''iniziativa sposa a pieno l'idea di una politica condivisa e partecipata, a servizio del cittadino e non dei poteri forti. Sono certo che tutti gli amici che saranno a Cortona in questi giorni, apporranno la loro firma con la stessa responsabilità che sentito io nel farlo. Serve maggiore senso di responsabilità e più attenzione alle esigenze concrete dei cittadini". Ma c'è spaccatura, malcelata nel Partito Democratico. La corrente che difende l'idea originaria del Pd, però stavolta ci va giù decisa tanto che Franceschini rincara: "Si' all'acqua pubblica, si' al referendum che, ben al di la' dell'effetto tecnico dei quesiti, rappresenta una grande battaglia culturale per la difesa dell'acqua come bene pubblico, prezioso e limitato". Il tema culturale è in realtà un tema fortemente politico. Il Pd (una parte), sta sdoganando proprio in questa terra la convinzione di una battaglia economico-sociale importante e comincia a prendere coraggio di una posizione che coinvolge tanta gente, i principi e le saccocce delle famiglie. Giuseppe Fanfani, il sindaco di Arezzo ed ex parlamentare, è stato poi uno dei primi firmatari ai banchini: quasi ci fosse un filo che lega una battaglia partita proprio qui da Arezzo diversi anni fa, trasferita adesso su scala nazionale e che sceglie, naturalmente Arezzo come capitale ideale del no all'acqua privata. I banchini, alla fine, porteranno così non 4mila firme da tutta la provincia come si pronosticava alla vigilia della campagna, ma forse 20mila. Sudate ma facili, come un bicchiere d'acqua. Che ancora divide.<br />
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<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-79700558887140704972010-05-10T17:18:00.000+02:002010-05-10T17:18:36.691+02:00Arezzo, ora non giochiamola di rimessa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhresgGyLtJ5ysKzGKP4atyAyPvxq-nKLlJz1T3S4SaqPbV79Gf3BfeWXvBiMhsKtkzEyek5y2m-1G64TePt94bVSpR5rqlET2CMVgSTU5RnnWQTcIl7yVVyjs9vuSG4T_g1hbi0YLaZjm4/s1600/alessandria.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhresgGyLtJ5ysKzGKP4atyAyPvxq-nKLlJz1T3S4SaqPbV79Gf3BfeWXvBiMhsKtkzEyek5y2m-1G64TePt94bVSpR5rqlET2CMVgSTU5RnnWQTcIl7yVVyjs9vuSG4T_g1hbi0YLaZjm4/s200/alessandria.JPG" tt="true" width="186" /></a></div>Nè secondi, nemmeno terzi. Quarti. L’Arezzo della seconda “era Semplici” ha fallito il primo traguardo che gli era stato chiesto. Ma non era certo fondamentale, anche se importante. Certo, con un risultato positivo l’unica partita “di tensione” delle sue tre (le ultime due un po’ banali), quella di Figline, invece persa, gli amaranto si troverebbero in un’altra situazione di classifica. Ma ormai è inutile piangere sul latte versato ed è giusto costruire in positivo. <br />
<a name='more'></a>Semplici, l’allenatore del presidente, è un generale fortunato e anche quello di giocare - certo ad handicap - contro la formazione meno in forma delle quattro del lotto play off (la Cremonese), è un segnale del quale tenere conto.<br />
Mettiamoci anche che, di conseguenza, è positiva l’altra semifinale col Varese - la squadra che al momento fa più paura - che se la vede col Benevento, la compagine (l’unica) con un campo davvero caldo, temibile e un collettivo importante anche se in questa stagione ha funzionato a corrente alternata. Che l’Arezzo di Galderisi ci abbia vinto facile è infatti un altro paio di maniche anche se qualche cosa vuol pur sempre dire: i play off sono davvero un’altra storia.<br />
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Gli incroci insomma, alla fine non sono male e non è fuori dal mondo nemmeno la dichiarazione dell’allenatore di venerdì che ad una prima lettura può apparire un errore. Quel “Vorrei evitare il Benevento” questo significa, il peso di un campo dove le condizioni ambientali sono condizionanti. Così una fra Varese e Benevento si faranno da parte. Più preoccupante è la sottovalutazione (“ci adegueremo agli avversari”) del piglio, dello smalto, della mentalità, dell’atteggiamento, dell’approccio col quale misurarsi nei play off. Di rimessa questo campionato, soprattutto in questa posizione in griglia, non si vince. E, crediamo, l’Arezzo vorrà vincerlo. Una occasione così è davvero troppo ghiotta.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-9583012109588316142010-05-03T10:45:00.000+02:002010-05-03T10:45:08.393+02:00Arezzo, proviamo a trovare un po' di ottimismo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHxllxB-QH9QhyYU64ziCTaqZJ9I7kyX1Xwu56Y8xQSWa7B4y516YDIwmBzAZeFAqsItIS68Rlr4ioBiku6_dq231lyAUkEcxulKDD_3NXSuf5ztRh9RtGx798hWxbXOgq_M8Ke-GHCuyb/s1600/ar+novara61.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHxllxB-QH9QhyYU64ziCTaqZJ9I7kyX1Xwu56Y8xQSWa7B4y516YDIwmBzAZeFAqsItIS68Rlr4ioBiku6_dq231lyAUkEcxulKDD_3NXSuf5ztRh9RtGx798hWxbXOgq_M8Ke-GHCuyb/s200/ar+novara61.jpg" tt="true" width="200" /></a></div>Un po’ di benevolenza. Su, proviamoci. Ma dobbiamo raschiare proprio il fondo di una pentola che anche ieri ribolliva la solita minestra. Scodellata ancora male. Proviamoci comunque e non per carità di patria, ma perché l’Arezzo deve fare i play off anche se la posizione non sarà la seconda come tutti speravano. L’obiettivo, il primo, già fallito da Semplici. Però li farà gli spareggi, forse arrivando terza, oppure quarta e allora proviamo a trovare un po’ di ottimismo in prospettiva.<br />
<a name='more'></a> Il realismo va comunque mantenuto e, anche se il calcio è materia opinabile, è evidente che anche alla luce della partita di ieri c’è da operare una sorta di rivoluzione mentale e in parte tattica.<br />
Stupisce infatti come siano le altre squadre ad assumere, nei fatti, nell’atteggiamento, la posizione che sulla carta dovrebbe invece interpretare l’Arezzo. Ieri il Novara senza cinque titolari e la festa promozione nella testa e nelle gambe, mandava lo spartito a memoria: volava, tirava, alzava i ritmi e li abbassava quando voleva, giocava di prima. Ha tenuto sotto scacco gli amaranto tutta la partita. <br />
L’Arezzo ripiegato nel suo fortino si allungava, passeggiava, non contrastava: manovra prevedibile, entusiasmo pochino, corsa come quei cavalli che devono galoppare e invece trottavano senza “rompere” mai. La differenza l’ha fatta la voglia di vincere (cvd), di dover vincere anzi, e il secondo gol è arrivato col 4-4-2, il modulo che la squadra ha ormai digerito ed è figlio di un altro padre; perché il trequartista non c’è, non esiste, anche se Semplici - l’allenatore del presidente - si ostina a sognarlo per un’ora anche stavolta. E dall’inizio.<br />
Dicevamo di ritrovare un po’ di ottimismo per vincere i play off, perché ormai quello che è fatto è fatto e la posizione dei Gazzettieri è limpida dall’inizio: giusta la sostituzione di Galderisi, un errore richiamare Semplici.<br />
La positività da ricercare è quella del tempo che potrebbe giocare a favore del Cavallino in considerazione della prossima partita che è uguale a quella di ieri, quindi una settimana in più di tempo per prepararsi rispetto a tutte le altre tre dei play off. Va speso in convinzione, in aggressività, intensità e chiarezza tattica. L’opposto dell’Arezzo di ieri. Incrociamo le dita.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-40111500098825278352010-05-03T10:32:00.000+02:002010-05-03T10:32:17.005+02:00Acqua pubblica, boom di firme<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxJTyEIIqxXiwfZpJtMpNzwmty9GVqDBTOJdejwmGJjPXgemHQNnRjNkzNE1VfSJFAt-l6IQyN5T1ZiP4HuKA74FCPYQIOJXP4QFl3gogpVlkU3wgZlT_4QprIZ5xyDLBZHFUckhWYXQQ/s1600/staino-acqua-pubblica.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxJTyEIIqxXiwfZpJtMpNzwmty9GVqDBTOJdejwmGJjPXgemHQNnRjNkzNE1VfSJFAt-l6IQyN5T1ZiP4HuKA74FCPYQIOJXP4QFl3gogpVlkU3wgZlT_4QprIZ5xyDLBZHFUckhWYXQQ/s200/staino-acqua-pubblica.jpg" tt="true" width="200" /></a></div> Una valanga di firme in appena una settimana. Ad Arezzo e provincia - escluso il dato di ieri - sono già più di quattromila. Polverizzata l'aspettativa media per la nostra provincia di 4500 adesioni per il referendum sull'acqua pubblica: bene fuori dal mercato, via i profitti. Tre i quesiti da abrogare per un lavoro ciclopico di ogni comitato della città e provincia. Gli ultimi due, Valdarno e Valdichiana, si sono costituiti solo qualche giorno fa.<br />
Arezzo, la provincia dell'acqua privatizzata dove nel caso di vittoria del referendum del prossimo anno cambierà tutto in fatto di gestione, sta rispondendo in maniera fortissima. <br />
<a name='more'></a>File ai gazebo, in alcuni casi mancanza di moduli, ricerca spasmodica dei cittadini di informazioni sulla campagna e sui punti di raccolta. Un lavoro serio, laborioso, impegnativo che impone non una ma tre firme, tanti sono i quesiti che si chiedono di abrogare. Il risultato del solo Primo maggio fa gongolare gli organizzatori. Stefano Mencucci, anima del Comitato referendario aretino, ha pianificato la raccolta inserendo anche la Valtiberina, uno dei cuori del malcontento. Così solo nella giornata di sabato erano 2150 le firme portate a casa dai comitati.<br />
Gli organizzatori fanno notare come la gente abbia capito subito l'importanza di questa campagna. E come anche gli obiettivi in chiave toscana e soprattutto aretina, siano stati sottostimati alla vigilia della campagna. Dalla regione devono arrivare complessivamente 45mila firme, ad Arezzo se ne chiedono poco più di 4100, diciamo 4500. Ci sono già. Il dato, al di là del numero rilevantissimo, indica un valore sociale e politico della campagna davvero importante, diremmo imponente. Considerato il fatto che i comitati hanno dalle loro parte "solo" le proprie convinzioni e la voglia di fare, un movimento trasversale ai partiti che funziona fino a sapersi organizzare in una gigantesca raccolta di firme.<br />
Arezzo, alla fine, darà delle grosse sorprese. Anzi no. Conferme.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-28412571078136283592010-05-02T22:22:00.000+02:002010-05-02T22:22:37.056+02:00Sinistra, la complicata convivenza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJSfE3aAXZhRIzfMQIJn1OXvHBOGIKlLVle9TpgUzpayMO3pFdcl0_kUgRSakhHUg8yhjUHDHl0e-CxhQerja_hJd0BFTDS5sSQF1zBtVsS95o7pJaqTfCNN-Nk3yF-o5WtCbsmjvAqe6e/s1600/DSC_0020.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJSfE3aAXZhRIzfMQIJn1OXvHBOGIKlLVle9TpgUzpayMO3pFdcl0_kUgRSakhHUg8yhjUHDHl0e-CxhQerja_hJd0BFTDS5sSQF1zBtVsS95o7pJaqTfCNN-Nk3yF-o5WtCbsmjvAqe6e/s200/DSC_0020.JPG" tt="true" width="200" /></a></div>Giovedì Paolo Ferrero, primo segretario di Rifondazione comunista che non viene dal Pci, è venuto ad Arezzo a presentare il suo libro. Una pubblicazione densa di lucide ammissioni di colpa e di progetti per guardare avanti e pensare positivo. Eravamo invitati al dibattito e abbiamo cercato di capirne di più non solo a livello nazionale dove ci sono più partiti comunisti che nel resto del mondo e il minimo storico dei voti, quanto nella realtà aretina. Locale. <br />
<a name='more'></a>Ci sono le elezioni comunali, in fondo, e il ruolo dei comunisti nella vita cittadina non è certo marginale. Incidono in Comune con un assessore, Franco Dringoli, che a nostro avviso ha la migliore pagella della giunta Fanfani. E’ donna l’altro assessore comunista di Prc: Aurora Rossi. <br />
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Diversa la situazione nella più alta assise della città. <br />
In consiglio comunale, il gruppo che si chiama La Sinistra, non si riconosce in Rifondazione. Lo compongono Marco Paolucci, Marco Bianchi e Cristiano Rossi (eletti proprio nel Prc e confluiti nel gruppo dopo la scissione Vendoliana) insieme a Marco Tulli (eletto nei Verdi) e al presidente del consiglio Giuseppe Caroti, eletto nei Ds, ma che non aveva aderito al Partito Democratico.<br />
La geografia è piuttosto chiara e allo stesso tempo complicata. In termini elettorali e quindi di contenuti. L’obiettivo indicato ad Arezzo da Ferrero anche per questa realtà aretina, è quello di ricercare punti di contatto che portino ad una lista comune della sinistra. Un confronto vero e leale però, dopo le mille frantumazioni (e Arezzo ne è l’esempio lampante)- perché la linea dei Rifondatori di Ferrero non è quella di una alleanza elettorale a tutti i costi (“con l’arcobaleno dovevamo fare un grande risultato e perdemmo amaramente”).<br />
La sinistra aretina - senza troppa smania di rimettersi insieme però, considerando le pesanti assenze in sala dove svetta l’analisi avanzatissima di Beppe Brogi (Sel) - si avvia a timidi abboccamenti e forse cerca di ripartire dalle battaglie per compattarsi. A partire da quella, trasversale, dell’acqua per finire all’occupazione (disoccupazione).<br />
In fondo, come insegnava Friedrich Engels “un'oncia di azione vale quanto una tonnellata di teoria”. Come dire che il valore di un’idea sta nel metterla in pratica: vediamo dove andrà a finire questa sinistra aretina.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-47864791629370121242010-04-29T13:41:00.000+02:002010-04-29T13:41:33.935+02:00Vittorio e il film fai da te<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKM7M1Hva82QFIlz1u8va2qTiRMtoZirwJFoNsanB1KiG-SCjxosqXPIvi0_Ew-fFxpCE2hyGtlZcCbTkaKspaMxRvkB9iAsoMeLu5cj4Y26WfOGYsaTzLoes8E8BPhVlBQIu1UOgbovOk/s1600/Debora+Tanganelli+-+Alberto+Taccari.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKM7M1Hva82QFIlz1u8va2qTiRMtoZirwJFoNsanB1KiG-SCjxosqXPIvi0_Ew-fFxpCE2hyGtlZcCbTkaKspaMxRvkB9iAsoMeLu5cj4Y26WfOGYsaTzLoes8E8BPhVlBQIu1UOgbovOk/s200/Debora+Tanganelli+-+Alberto+Taccari.jpg" tt="true" width="200" /></a></div>Il film è “fai da te”. Tutto aretino, a costo zero, fatica tanta. Qualche attore improvvisato, qualcuno invece no. Il regista, Vittorio Martinelli che è anche un bravo tennista, nelle riprese ci ha messo pure il custode dello Junior tennis e la barista. <br />
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Soprattutto ci ha buttato il cuore nel suo film. Tanto che sabato sera erano tutti occupati i 130 posti del Teatro Pietro Aretino per la “prima” cittadina di “Scott Wilson”,questo il titolo della pellicola. Il film è ideato, scritto e diretto da Vittorio Martinelli, uno studente aretino 23enne, laureando in Giurisprudenza, alla sua prima esperienza compiuta come regista. Il “biondo” d’altra parte è uno predestinato: ha fatto da comparsa a Roberto Benigni ne "La vita è bella" e per la verità ha realizzato qualche altro cortometraggio e video-documentario storico.<br />
<a name='more'></a><br />
Il successo è stato grande, perfino insperato:così tanto da far programmare già delle repliche che saranno organizzate nei prossimi giorni, sia ad Arezzo che in provincia. Tutto è fresco ed originale d’altra parte. A partire dall’idea originaria di Martinelli, intrapresa da un gruppo di giovani, studenti liceali e universitari, senza altro scopo se non quello di mettere alla prova la loro creatività e divertirsi. <br />
Ben presto la lista delle persone che si sono interessate ed hanno partecipato con entusiasmo alle riprese si è allungata, come si sono allargati gli orizzonti del progetto. In particolare, hanno collaborato gli studenti dell'Istituto d'Arte, sezione Beni Culturali e - come accennato - i membri del gruppo sportivo dello Junior Tennis Club di Arezzo.<br />
Scott Wilson è una pellicola, se vogliamo, anche impegnata. Tocca temi a sfondo sociale e riesce allo stesso tempo a presentarsi come film d'azione, con un finale definito “intellettuale” dagli esperti. La soddisfazione che ha ripagato lo sforzo speso dagli autori, tutti rigorosamente non professionisti “va oltre la folta presenza di pubblico a Teatro e consiste - come spiega Martinelli - nell'aver creato le basi di un gruppo di lavoro che può in futuro vivacizzare la vita giovanile aretina con altri progetti che, come questo, mettano alla prova la creatività delle nuove generazioni".<br />
Il film tratta di un prossimo futuro, una società tenuta sotto il controllo di un regime che ha bandito ogni forma di cultura e ogni mezzo d'istruzione, dove Scott Wilson (l'esordiente Alberto Taccari, studente valdarnese) è un paladino della giustizia, che cerca di difendere gli abitanti della sua città dal crimine dilagante, favorito dalla spaventosa crisi economica che attanaglia la popolazione. <br />
Ma il passato di Scott è travagliato e segnato dalla perdita della compagna Kate (Debora Tanganelli) ed anche il presente porta con sé le sue incertezze. E tante verità.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-89254523965711438572010-04-26T11:00:00.000+02:002010-04-26T11:00:47.470+02:00Scossa negativa, si riparta dall'identità<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifUSqtd3VbUIwnGrCAFk66sHoARBsY3UBxXqygkOCM2jDdokvays54y3aoPqx1sAVNHkbMRaFLiymLMGaTpIrRF2MRhToHA2voZ_DgGXucBMIQzII7vEQ0L1RGOgnrZeJiCDcPacuOjY-Y/s1600/figlinex.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifUSqtd3VbUIwnGrCAFk66sHoARBsY3UBxXqygkOCM2jDdokvays54y3aoPqx1sAVNHkbMRaFLiymLMGaTpIrRF2MRhToHA2voZ_DgGXucBMIQzII7vEQ0L1RGOgnrZeJiCDcPacuOjY-Y/s200/figlinex.JPG" tt="true" width="200" /></a></div>Sgonfio. Scarico. Molle. L’Arezzo che perde a Figline è una squadra che peggiora - nell’atteggiamento e nella mentalità - invece che guarire. Il problema è, ancora di più, tutto qui e purtroppo non è poco visto che ai play off gli amaranto dovranno essere palle di cannone. Il ritorno del condottiero fortunato non ha funzionato alla “prima” nella sua Figline ormai diventata di un monumentale Torricelli protagonista assoluto della domenica, ma c’è davvero tempo per ritentare. E il secondo posto è pur sempre possibile con due partite in discesa sulla carta. <br />
<a name='more'></a>Il dato di fatto è però quello che Semplici era stato chiamato da Piero Mancini per correggere i gol presi nella ripresa da Galderisi, nove rimonte subite.<br />
Stavolta è cambiato che l’Arezzo il gol l’ha preso al sesto minuto e non l’ha rifatto più. Leo per “sfruttare la grazia” concessa dal presidente adesso dovrà lavorare durissimo su alcuni fronti decisivi. Il primo buttarsi alle spalle alla svelta questa partita, considerandola figlia della “vecchia gestione”. In quattro giorni, in fondo, si può fare ben poco. Poi ripartire da una identità di squadra. Semplici non crede in questo 4-4-2 col quale Galderisi ha fatto risultati importanti portando l’Arezzo nei play off, ieri ci si è ovviamente presentato per motivi di opportunità, ma lo cambierà, crediamo. Emblematico il ritorno al tre quartista che non c’è, non esiste nell’organico e lui si intestardisce a creare, col sacrificio di Erpen (autentica bizzarria) che ieri è stato il migliore in campo: in panca El Rajo e Croce a non vederla mai per venti minuti dietro le punte, tanto che poi l’allenatore è dovuto tornare ad attaccare con Bazzoffia sull’esterno riportando tutto come era. Si torni insomma, a scegliere un modulo,il suo, e imponga le sue di scelte. Poi il resto verrà da sè. L’Arezzo che deve recuperare sprint e mentalità, ha bisogno prima di tutto di coerenza tattica. E lasciamo da parte la condizione fisica. Il primo tempo di ieri era da tre all’ora e dopo sei minuti l’Arezzo era già sotto con una squadra dove brillava solo una stella: quella del suo allenatore. Certo, le scelte implicano rinunce, uno spogliatoio da tenere, un ambiente da gestire, ma sono necessarie perché non è questo l’Arezzo del nostro Leo. Ci si risparmi solo lo “stiamo tutti uniti, remiamo tutti dalla stessa parte”, che fa molto plotone e molto mare, ma che è una cosa assurda tanto è scontata. Sarà anche inutile cercare il trequartista, che è come cacciar fantasmi col retino delle farfalle: se non c’è, si cambi modulo.<br />
E’ l’ora delle scelte a muso duro, ma le prossime due partite sono quanto di più facile il calendario poteva concedere a una squadra malata, in attesa dei play off. <br />
Tempo importante, da sfruttare al meglio. Ma esiste l’umiltà per capire questa lezione? Lo sapremo solo ai play off. Aspettiamo fiduciosi queste due partite e sei punti che sembrano un bicchier d’acqua.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-29842498380351994972010-04-26T10:08:00.000+02:002010-04-26T10:08:31.994+02:00Acqua pubblica, firma anche Fanfani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk9EZnhh7Up-qG0BYHy3iTJajBPZnLV3yK6p2BI6vuG62NKwvXqh7-xBrUv_2sY03bl3tDv3Y3gjqWtuiQMc83bOKXzY5i3fjMynJKlXUmaNmAUlNQ0Lmg9ZaxGMwxpo6T7hVSbBkTY4qi/s1600/agua.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk9EZnhh7Up-qG0BYHy3iTJajBPZnLV3yK6p2BI6vuG62NKwvXqh7-xBrUv_2sY03bl3tDv3Y3gjqWtuiQMc83bOKXzY5i3fjMynJKlXUmaNmAUlNQ0Lmg9ZaxGMwxpo6T7hVSbBkTY4qi/s200/agua.JPG" tt="true" width="200" /></a></div>La firma - e la faccia - ce la mette anche Giuseppe Fanfani. Il sindaco di Arezzo. E non è un autografo qualsiasi: come gli altri mille raccolti in una giornata. Tutti chiedono il referendum per l’acqua pubblica, qui nella provincia italiana che il servizio idrico ha deciso di privatizzarlo. E’ stato davvero un 25 aprile diverso in Piazza San Iacopo. C’erano più di cinquecento persone a battezzare la battaglia sull’acqua pubblica. Le firme raccolte alla fine della giornata, complessivamente, erano 1500 e oggi si costituirà il Comitato del Valdarno e mercoledì quello della Valdichiana, due organismi che daranno nuovo impulso alla raccolta delle firme. <br />
<a name='more'></a>Tre quesiti referendari che intendono sbarrare la strada alle società private nella gestione di acquedotti e affini. Ieri in piazza c’erano padre Alex Zanotelli e Staino. C’era il sindaco di Anghiari Danilo Bianchi, uno che questa guerra ha deciso di portarla fino in fondo. C’era soprattutto, tanta gente. <br />
Parte bene la campagna. Sergio Staino ha nell’occasione presentato la vignetta che accompagnerà tutto il periodo di manifestazioni e raccolta firme.<br />
E ancora largo ad Alberto De Monaco con la crociata di Aprilia contro la privatizzazione del servizio idrico, Corrado Oddi del Forum italiano dei movimenti per l’acqua, Emanuele Lobina, docente e ricercatore a Greenwich, in Inghilterra, uno dei massimi esperti della gestione a livello europeo degli acquedotti.<br />
A fine serata Stefano Mencucci, anima del Comitato acqua pubblica aretino, era visibilmente soddisfatto: “Complessivamente siamo arrivati a 1500 firme. Code ai banchi, più di mille solo in piazza ad Arezzo e fra queste quella del sindaco della città Giuseppe Fanfani.<br />
Soprattutto tanta gente e molto entusiasmo. E’ questo il segnale di un problema che la gente avverte e che intende affrontare. Assieme a noi, con questo referendum.”<br />
Alla fine di questa settimana, la provincia di Arezzo, avrà comitati referendari in ogni zona e può volare verso quota 6mila, il traguardo che fin dall’inizio gli organizzatori si sono imposti. Tagliarlo si può.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-80310005686052281122010-04-25T22:26:00.000+02:002010-04-25T22:26:24.319+02:00Pd, lo scontro per non prendersi in giro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_6UutJEetZNQN-kc_bPwL1MEtibmlEFAZgR45U_DeMM9ecW6_cyMeIRDyF9zTXfPdeO4gJ1sNP3Ipe7_nPtkpoe8pBPDRAP4_Sh8-SE-uvukMX5ZQM7-bD-xftOC6zVqO4Ziu5WXNzw6F/s1600/ceccarelli3.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_6UutJEetZNQN-kc_bPwL1MEtibmlEFAZgR45U_DeMM9ecW6_cyMeIRDyF9zTXfPdeO4gJ1sNP3Ipe7_nPtkpoe8pBPDRAP4_Sh8-SE-uvukMX5ZQM7-bD-xftOC6zVqO4Ziu5WXNzw6F/s200/ceccarelli3.JPG" tt="true" width="133" /></a></div>C’è un partito, il Pd, che dà segnali pericolosamente contraddittori. Tanto incoerenti da far girare la testa ai suoi elettori, che proprio un pugno non sono e che al partito nuovo ci credevano davvero. Ma il partito delle primarie - il neo governatore della Regione cioè non considera Vincenzo Ceccarelli per la nuova giunta. Fuori l’aretino, il più votato della Toscana alle primarie e - come se non bastassero i voti - uno dei migliori amministratori che il centrosinistra ha espresso negli ultimi anni. L’ex presidente della Provincia di Arezzo, assessore regionale “in pectore”, farà dunque il consigliere a Firenze, ruolo “semplice” che il Pd aretino non ha accettato da zerbino di oscure (si fa per dire) scelte regionali. Marco Meacci, il segretario provinciale, ha dimostrato nell’occasione di essere uno foderato. <br />
<a name='more'></a>Dirigente di poche parole, parecchi fatti e idee chiare, compassato sì, ma tanto deciso nel capire che questa scelta è troppo ingiusta per poterla mediare con i retrivi meccanismi di segreteria, da Prima Repubblica, per di più. Troppo incoerente è la scelta di Rossi e la posizione del Pd regionale rispetto a due criteri sbandierati con eccessiva disinvoltura e frustrati nei fatti: la meritocrazia (le capacità, cioè) e il rispetto delle indicazioni delle primarie.<br />
<br />
Coerente la risposta della direzione aretina che si sospende gridando all’affronto a un intero territorio. <br />
C’è infatti così tanto di politico in questa storia e in realtà così poco. Arezzo, la sua provincia, è ormai da anni emarginata nella giunta regionale. Vincenzo Ceccarelli, presidente della Provincia per dieci anni, uomo unanimamente apprezzato, aveva certo i numeri per riportare questa parte di Toscana a Firenze dalla porta principale. Parliamo dell’Arezzo delle aziende che non ce la fanno più, di quelle che investono nel mondo e chiedono risposte, dell’universo delle associazioni e delle categorie in generale, la provincia di un sistema produttivo in crisi ma che ha le energie per risalire nonostante - mettiamocelo - infrastrutture che fanno acqua.<br />
Arezzo ha pagato, in questo, anni di assenza in giunta regionale. E continuerà a subire.<br />
Anche con argomentazioni che puzzano di arroganza (“La giunta la fa il presidente”, e chi?) e lasciano più di un sospetto che le scelte siano condizionate da quelle stesse logiche che il “nuovo” partito dice invece di combattere. <br />
La lezione del Pd aretino, in questo senso, è l’unica cosa nuova che abbiamo visto in un Pd vecchio, quasi incatenato a vecchie logiche di potere. Nè convince il richiamo alla sobrietà del segretario regionale Manciulli. Il Pd aretino crediamo non fosse sbronzo quando ha portato 700 invitati alla cena elettorale del Centro Affari con Enrico Rossi, non lo è certo dopo una autosospensione per una scelta che si comprende solo se letta con schemi ormai logori. Persa l’opportunità Ceccarelli - uno di personalità e preparato che sa anche battere i pugni sul tavolo con lealtà - a questo territorio resta adesso ben poco. La richiesta di una maggiore presenza della Regione nell’Aretino, un dialogo su basi nuove e più attente; sì, va bene, proposte “in corner”. La partita, per tutti, è irrimediabilmente persa. Il campionato però, è appena cominciato.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-69929003281541178262010-04-22T17:22:00.000+02:002010-04-22T17:22:34.313+02:00Nove lettere di minacce in un giorno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEnKAe-C8ZpZK57M9Svjai-c3uNbx3B0VsRUgg8VaJrqZaAwP3aFrUIaNgXqdmHnPzFeNbAYxaXoytINDYHX5xMDW441TLSHwl_R52NCJYX3kFw1RKB2_hpofZ_rEkbAEbouuZzapm-wbY/s1600/novesss.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEnKAe-C8ZpZK57M9Svjai-c3uNbx3B0VsRUgg8VaJrqZaAwP3aFrUIaNgXqdmHnPzFeNbAYxaXoytINDYHX5xMDW441TLSHwl_R52NCJYX3kFw1RKB2_hpofZ_rEkbAEbouuZzapm-wbY/s200/novesss.JPG" width="200" wt="true" /></a></div> Nessuna lettera dall’inizio del mese. Ieri nove, rigorosamente neonaziste, razziste, piene di minacce e soprattutto anonime. Il segno dei vili. Sono arrivate tutte insieme al Corriere di Arezzo, spedite per posta. Più di venti fogli, scritti col normografo, correzioni a penna. Nel mirino il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e ancora quello di Montevarchi Giorgio Valentini, svastiche e minacce ai “musi neri”, rivendicazioni di azioni compiute in città, a Montevarchi, Figline e in Umbria a Città di Castello ai danni di stranieri.<br />
<a name='more'></a><br />
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Ancora odio e insulti alla polizia, sfide alla Digos che ormai da un anno segue le indagini di questo caso con grande scrupolo e attenzione, una attività investigativa che alla luce delle lettere di ieri, ha trovato un nuovo impulso per stroncare l’autore o gli autori di queste lettere.<br />
Dal contenuto delle missive non si comprende se alcuni episodi, concreti, che vengono descritti, siano realmente accaduti e quindi rivendicati, oppure vengano annunciati come atti futuri. Di quelli descritti come avvenuti, chi scrive se ne potrebbe accreditare essendone a conoscenza, oppure essere realmente il responsabile.<br />
Si fa riferimento alla spedizione di “plichi con dentro polveri tossiche”, ad un ”piano razziale maturato insieme ad aretini razzisti acuti. Vi annunciammo una Pasqua con la svastica e lo è stata. Stime però che voi negate… perché siete vili. E dopo Arezzo anche a Figlin Valdarno. Sì a Figline…con atti vandalici e scritte sui muri di stampo fascista. Il nostro operato è stato ampiamente reso noto da Rtv38 e Tv1.” E di nuovo: “imponente macchina razzista fino in Umbria: Città di Castello in via Diaz ad impallinare gruppo albanesi, un regolamento conti in sospeso.” <br />
Si parla anche di “acido solforico alla stazione con aria da turisti insospettabili....e dopo i plichi tossici agli immigrati ora anche le lame con attaccate molle dei biri "bic". Ad apertura plichi…lame in faccia”.<br />
Altri episodi denunciati in via Romana, San Donato e in zona Ipercoop e contrarietà alla campagna solidale coop e “cinque atti vandalici al centro accoglienza di Montevarchi ma nessuna denuncia.” Seguono minacce a Valentini, irripetibili, come a Fanfani.<br />
Anche questo materiale è stato posto sotto sequestro ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Lettere anonime, di minacce, razziste e neonaziste, erano fin qui diciotto giunte complessivamente al Corriere e a casa o all’ufficio del sindaco di Montevarchi Giorgio Valentini. Dopo un periodo di silenzio, ecco queste lettere, addirittura nove, quindi una nuova modalità di spedizione (tante lettere tutte assieme), come diverso è il modo di “comunicare”, attraverso un normografo.Parole poi corrette a mano.<br />
Sul fronte investigativo nulla trapela, ma appare intenso negli ultimi giorni e nelle ultime ore il lavoro degli agenti coordinati dalla dirigente Claudia Famà.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-48550026337946833142010-04-20T12:14:00.000+02:002010-04-20T12:14:37.240+02:00Quando la cura è peggiore del male<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwu1Y5Hdjbk-pzvsLRaZOGL3QeMLaBRmWpXbDKoHZmoLoZk86H9pQwY3dgZPNlib8HU-nYGUsp8JILNxQ2_zl8hirlbIc_BnSOVY7Sr3fHZm6nLpU3jOdzjDAJ5OwuO-j5ClPd9IfmzDB7/s1600/Semplici.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwu1Y5Hdjbk-pzvsLRaZOGL3QeMLaBRmWpXbDKoHZmoLoZk86H9pQwY3dgZPNlib8HU-nYGUsp8JILNxQ2_zl8hirlbIc_BnSOVY7Sr3fHZm6nLpU3jOdzjDAJ5OwuO-j5ClPd9IfmzDB7/s200/Semplici.jpg" width="200" wt="true" /></a></div>La cacciata di Galderisi non è giusta, è giustissima. Proprio come l’esonero autunnale di Semplici. Il richiamo dell’ex allenatore deciso ieri da Mancini, è però peggiore del male che si intende curare. E’ anche una decisione, quella di ridare il timone a “Leo”, che conferma la condizionante rivoluzione di rapporti all’interno della società, quel solco fra presidente e direttore sportivo ormai da mesi raccontato dal Corriere e che trova palese conferma in questa scelta al risparmio.<br />
<a name='more'></a><br />
Se “scaraventare” Nanu era ormai inevitabile - tanto che soltanto ora riusciamo a capire perché in carriera sua, il salernitano, non si ferma più di una stagione su una piazza – un po’ meno, quasi nulla, lo è il ricorso a Semplici. Un allenatore fortunato, scelto da Mancini in estate su consiglio di Giuliano Sili quando ancora Ceravolo non era diesse e che con l’ex osservatore Juve ha sempre avuto un rapporto conflittuale. Col tempo, si dirà, le persone peggiorano o migliorano e niente è impossibile nei rapporti, ma il segnale del “pres” è chiaro: si fa col tecnico che avevo scelto io, mentre il tuo, caro Ceravolo, partito bene, ha scontentato un po’ tutti in tenuta e rapporti. Evidente che, indipendentemente da come finirà questo campionato, uno fra Mancini e Ceravolo non sarà più qui. <br />
Però ora il campionato va vinto e Leo dovrà dare risposte che vadano ben oltre il tric e trac di inizio stagione e vittorie senza gioco nè identità di squadra. Intanto dovrà fare tre punti, subito, nella sua Figline (comunque un grande onore esordire lì) domenica. E dare altre risposte decise, senza meline e schieramenti 5-5 (inteso come cinque difensori e cinque centrocampisti): come si porrà con Erpen e Maniero, i due punti di forza di oggi rilanciati da Galderisi dopo le sue mortificazioni? La squadra è con lui? Come si porrà di fronte a scelte tattiche vincenti come quelle di Nanu quando lui non aveva nemmeno trovato la formazione tipo? Come si rapporterà con Ceravolo, quello che dopo una vittoria bollava in sala stampa con un “vorrà dire che gli daremo i fazzolettini” e che è ancora oggi il suo direttore? E con noi Gazzettieri, i nemici di sempre apostrofati con risposte da dilettante in sala stampa perché diciamo quello che pensiamo, sempre, e che non abbiamo difficoltà a scrivere oggi che Mancini ha fatto una scelta sbagliata, solo per risparmiare i soldi con un terzo allenatore (Semplici è sotto contratto)? Riuscirà Semplici, stavolta senza nascondersi ad andare in serie B senza quel patetico (“Siamo da primi posti”) che sapeva tanto di presa per il naso, tanto niente voleva dire? Ora c’è da vincere, massimo risultato, secondo posto e B, non da vivacchiare.<br />
In tempi di crisi succede anche questo, insomma: trovare una cura peggiore del male, come questa. In tempi di crisi, spesso, investire è però meglio che risparmiare. Mancini – capitano d’industria – dovrebbe saperlo. Ma l’azienda calcio ha bisogno anche di fortuna. Affidiamoci a quella. Per il resto speriamo di sbagliarci, con tanti saluti (a casa) a Galderisi, uno che era sulla buona strada, ma che non ha davvero capito un’acca.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-30894910442698242202010-04-19T10:15:00.000+02:002010-04-19T10:15:35.055+02:00Va esonerato, ma Semplici sarebbe un errore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjimDq14dtIuK1ZNDUW5KLTlzQUj09J3ERf-apSOesAKmPkoLZDF2ZYv7-7ydegAvqfLyDUQFLynh1PRlzeyicmd9AfLpSeYpLvEXh_J2XMxuHxIq3M20cxPco1KDZB5Eq-vP7qU-Jxrox6/s1600/galdus.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjimDq14dtIuK1ZNDUW5KLTlzQUj09J3ERf-apSOesAKmPkoLZDF2ZYv7-7ydegAvqfLyDUQFLynh1PRlzeyicmd9AfLpSeYpLvEXh_J2XMxuHxIq3M20cxPco1KDZB5Eq-vP7qU-Jxrox6/s200/galdus.JPG" width="200" wt="true" /></a></div>Sull’1 a 0 vincere - anche stavolta - sembrava facile. Sembrava. Ma ormai l’Arezzo s’è perso come il suo allenatore che si fa rimontare la nona partita e poi se la prende in sala stampa con noi Gazzettieri, gli amanti solitari del suo calcio champagne che ormai non c’è più, morto e sepolto fra mille inquinamenti. Noi del Corriere “rei” di fare domande sull’involuzione tattica dell’Arezzo, come venerdì, e quindi non degni di ottenere risposta (non c’è stata, purtroppo, nemmeno sul campo). Oppure colpevoli di chiedere - il nostro mestiere, è successo ieri - il senso di questo perdere la testa nel finale col Viareggio, ottenendo per risposta insulti da Galderisi.<br />
Non ci stupiamo, semmai ora ci preoccupiamo.<br />
<a name='more'></a> L’uscita di testa nell’Arezzo, il nervosismo apparentemente senza senso, lo stiamo denunciando ormai da settimane col tecnico che ha perso il suo calcio d’attacco, la mentalità spensierata amaranto forse perché preso dai suoi di pensieri, visto che ormai è palese come il presidente Mancini il contratto per il prossimo anno mai glielo farà. Da quando Nanu ha capito che ad Arezzo non avrà futuro e che il campionato è invece condannato a vincerlo ai play off, è cominciato ad andare in crisi. Alla nostra collega che il venerdì segue le sue conferenze stampa chiede ironicamente (come anche venerdì scorso) in maniera palese “salutami Mancini”. Ora i saluti sono pubblici e il presidente li gradirà di sicuro. Magari assieme a qualche occasione che non sia persa, come quella di Galderisi di rimanere sulla panchina dell’Arezzo. Certo, al presidente in caso di auspicabile esonero di Galderisi, resterebbe il richiamo di Semplici, una cura peggiore del male e che provocherebbe anche l’allontanamento di Ceravolo che, assieme a noi Gazzettieri, ha voluto strenuamente Nanu (non certo questo). La notte porterà consiglio, al nostro timoniere un bagno di umiltà, coraggio e rassegnazione se gli verràconcesso ancora tempo: vincere un campionato e poi salutare non è una condanna, è successo a tanta gente brava che ha allenato in serie A. E che non se la prendeva con i giornalisti per la nona rimonta subìta da pollastri per ascoltare tutti, finendo - irrimediabilmente - nelle fauci degli amici del giaguaro.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-32262993797185514332010-04-18T21:30:00.000+02:002010-04-18T21:30:47.991+02:00L'altro gusto delle piazze aretine<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFbDAo5KptoVdgRdB9f7SAIOjQvK4qvHEwBascIc50oW74w38RDkGJJYI2fF2TSRoNuNshLHg0eyRKmhNMlfGn-jvebsCGC953h2M7AMsszEiuKzSajSEFVZgFUuyaoO6zH8DPafR71MwQ/s1600/gusto145.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFbDAo5KptoVdgRdB9f7SAIOjQvK4qvHEwBascIc50oW74w38RDkGJJYI2fF2TSRoNuNshLHg0eyRKmhNMlfGn-jvebsCGC953h2M7AMsszEiuKzSajSEFVZgFUuyaoO6zH8DPafR71MwQ/s200/gusto145.jpg" width="200" wt="true" /></a></div>Piazze del Gusto che ieri e oggi “anima” il centro storico, è una iniziativa piena, anzi ricca, di buone intenzioni. L’obiettivo della manifestazione è quello di esaltare le eccellenze della tradizione gastronomica aretina. Cibi straordinari nella loro semplicità.Dei quali la standardizzazione del gusto, finisce per perdere traccia. Vi partecipano cuochi, macellai, panificatori e artigiani in genere, ancora capaci di esaltare il “made in Arezzo”. Fin qui un trionfo. L’applicazione dei progetto lascia invece molto a desiderare.<br />
<a name='more'></a> Confusa è la modalità dell’offerta e qualche dubbio la manifestazione lo lascia anche sugli effettivi interessi che porta ai commercianti aretini, al “giro” economico della città, insomma. Un particolare non di poco conto, visto che, in primis, Piazze del Gusto è organizzata dall’Ascom. Intendiamo dire che il prezzo di una promozione così confusa rispetto a prodotti davvero straordinari, è un po’ troppo alto per le attività commerciali aretine. Ieri pochi bar aperti, e quei pochi solo per il caffè, immaginiamo non per consumare primi e panini visto che gli stand dell’iniziativa erano di gran lunga invitanti. Niente ressa (eufemismo) in ristoranti e pizzerie. Beh - si dirà - nel caso sono solo due giorni. No. La “concorrenza” dura un po’ più a lungo. L’iniziativa cade a portafogli pieno per i lavoratori dipendenti, periodo non scelto a caso così come avviene per il Mercato Internazionale di metà settembre. Soprattutto quest’ultimo prosciuga i “viveri” poco prima di Natale e, ormai la durezza dei tempi è nota a tutti, il budget mensile destinato alle provviste gastronomiche, una volta speso non torna più. Per le Piazze del Gusto insomma, la visibilità delle eccellenze gastronomiche non può essere confinata a una “mangiata” di due giorni seppur in una location fantastica come Piazza Grande, ma va promossa in maniera più compiuta con percorsi, opuscoli o pubblicazioni, iniziative originali e di supporto rispetto agli stand da mercato di tutti i giorni. Si ravvede anche la necessità di una scelta maggiormente selettiva, ma pur sempre completa dell’offerta, dei protagonisti da portare nelle piazze. Se l’esigenza è invece solo quella di allietare il centro commerciale naturale, prendiamone atto: è un’altra storia. Allora però, il gioco non vale davvero la candela e i partecipanti possono essere davvero uno, nessuno e centomila. Un po’ come i numeri della kermesse che ogni volta l’organizzatore fornisce fidandosi dell’occhio interessato. Per il futuro, serve davvero ben altro.<br />
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<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-66140638464041019102010-04-16T21:06:00.000+02:002010-04-16T21:06:40.704+02:00Le lettere di minacce sono 18<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9hs2wwTRmr5Skc0g9-t60HooZLBpXvKl5QRvQiiW9Uh4lFwlm_rTOj5x2yHIdSXOHyhTfwMYMK7geLYpgToFD43GIUnWOZp502CNWsH9qGsmHIxM4-IN-NOuGrEBSJQT2CxEFPkAWajE6/s1600/gualterio104.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9hs2wwTRmr5Skc0g9-t60HooZLBpXvKl5QRvQiiW9Uh4lFwlm_rTOj5x2yHIdSXOHyhTfwMYMK7geLYpgToFD43GIUnWOZp502CNWsH9qGsmHIxM4-IN-NOuGrEBSJQT2CxEFPkAWajE6/s200/gualterio104.jpg" width="186" wt="true" /></a></div>Diciotto lettere, tutte di minacce e a sfondo razzista. Lame di coltelli, lamette da barba, trincetti. Destinatario numero uno il sindaco di Montevarchi Giorgio Valentini, ma anche il sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani e il prefetto. I contorni del caso, inquietante, lungo un anno, sono venuti alla luce ieri grazie all’interpellanza dei deputati del Pd Donella Mattesini e Rolando Nannicini alla quale ha risposto Michele Davico, Sottosegretario di Stato per l'interno. <br />
<a name='more'></a>Il sottosegretario ha spiegato come sia stata ”disposta da parte del Prefetto l'immediata attivazione di mirati servizi di protezione delle persone interessate fin dal verificarsi del primo episodio di invio di una lettera minatoria, che risale al 26 maggio 2009. L'attenzione è stata mantenuta alta - sotto ogni profilo - anche riguardo ai successivi episodi, l'ultimo dei quali si è verificato il 2 aprile scorso.” Il Sottosegretario ha anche tranquillizzato sulla protezione agli obiettivi degli autori delle lettere. “I dispositivi di protezione da subito adottati - ha detto - sono stati successivamente confermati, intensificati e rimodulati a seguito delle numerose riunioni tecniche di coordinamento delle Forze di polizia che il Prefetto ha voluto dedicare al tema. Inoltre, poiché a partire dal 23 marzo scorso le missive minatorie sono state dirette non solo a persone, ma anche a testate giornalistiche, il Prefetto di Arezzo, dopo aver confermato i dispositivi già in atto, ha dato ulteriore impulso alle attività informative ed investigative già avviate, rafforzando le misure di prevenzione generale a tutela di tutti i possibili obiettivi oggetto delle minacce". Il Sottosegretario Davico ha inoltre ricordato che "all'interno di cinque lettere erano contenute lame di taglierino e, in un caso, frammenti di specchio.” Le indagini sull'intera vicenda sono condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo: otto procedimenti penali, riuniti per la trattazione, per i reati di minaccia aggravata, diffamazione e propaganda ed istigazione razziale. Non sono emersi fino ad oggi -a quanto trapela - elementi tali da far ipotizzare la riconducibilità dei deprecabili atti minatori a gruppi organizzati. E’ stata Donella Mattesini ad illustrare l'interpellanza in aula ed a ricordare che "la prima lettera fu inviata presso l'abitazione di Valentini (maggio 2009) e recava una sigla facente riferimento ad un presunto gruppo razzista. Dopo la prima missiva, a partire dai mesi di ottobre-novembre 2009 sono state inviate nuove lettere minatorie sia presso l'abitazione del sindaco che presso l'amministrazione comunale di Montevarchi. A partire dal febbraio 2010 nuove lettere di minaccia sono state inviate presso la redazione di Corriere di Arezzo, ad un ritmo sempre più frequente. Le lettere, ad oggi sono 18, hanno esteso le minacce non solo al sindaco ma anche alla sua famiglia e di volta in volta sono stare corredate da lame di coltelli, lamette da barba, trincetti". Nella replica al Sottosegretario, Rolando Nannicini ha detto che “diciotto lettere, alcuni eventi che sono successi nel nostro territorio, ad Arezzo, e particolarmente in Valdarno, non isolati rispetto alle lettere, come quelli di mettere dei manichini con la testa nera impiccati sotto il loggiato del palazzo del municipio di Montevarchi prima delle feste natalizie, diano il senso di un clima che si vuole creare". Ha quindi chiesto di nuovo al Ministero per l'interno di rafforzare l'attenzione perché dopo un anno non si può continuare a pensare che si tratti solo di un gesto individuale di qualche malato. È un'azione troppo puntuale e continua. Inoltre, c'è troppa conoscenza e ci sono troppi fatti, come l'evento nei confronti del Prefetto nella giornata della memoria"<br />
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<strong>Federico Sciurpa </strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-48390718963133176712010-04-12T12:44:00.000+02:002010-04-12T12:44:50.360+02:00Il Cavallino si è rotto ma non buttiamolo via<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqjKO_IAgM_grA3Tk6pEFax9s4PtNZDp2jGNKkNuHjG8IguuVrNwTOBJp5JMZ5bIb5aB8yjKwTCPBgsTBzJ30sV-JWaD8c2OLYV3Gp0vumBt_71j8R9_UNTRS4Q_5Pn9T6DoJxGdvRmKYD/s1600/Propatr.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqjKO_IAgM_grA3Tk6pEFax9s4PtNZDp2jGNKkNuHjG8IguuVrNwTOBJp5JMZ5bIb5aB8yjKwTCPBgsTBzJ30sV-JWaD8c2OLYV3Gp0vumBt_71j8R9_UNTRS4Q_5Pn9T6DoJxGdvRmKYD/s200/Propatr.JPG" width="133" wt="true" /></a></div>E’ uno di quei momenti “un po’ così”. Grigiotti, senza sussulti, senza pepe e nemmeno sapore. Uno di quei periodi dove l’Arezzo sembra vivacchiare, tanto ai play off ci andrà anche solo mettendosi in “folle”. Ieri questo è successo, come la domenica prima d’altra parte. <br />
Piccoli passi, qualche discesa ardita e nessuna risalita verso la correzione di un grosso guaio: quelle partite che sembrano vinte e che invece vengono pareggiate in quantità industriale. E’ una storia che si ripete, sempre allo stesso modo, nello stesso punto e nelle circostanze medesime: amaranto davanti per uno o due reti e poi il patatrac. <br />
<a name='more'></a>Ed è pareggite. I difensivisti del tempo dell’aratro gongoleranno, ma se un problema tattico c’è, è quello opposto e cioè il fatto che l’Arezzo non riesce ad interpretare con l’intensità fisica, tattica e mentale la partita della prima mezzora o del primo tempo. Apre le partite e non le chiude, si rattrappisce all’antica con pavidità, questo Cavallino che fa spazientire il presidente che stavolta affonda critiche su Galderisi, il tecnico scelto (giustamente per noi Gazzettieri) al posto di Semplici. L’Arezzo si è guastato anche nei rapporti Mancini-Ceravolo-Galderisi, si è rotto da qualche tempo ed è tutto chiaro. Però non buttiamolo via, ripariamolo col buonsenso. Il tecnico ricominci ad inseguire il secondo posto che vale molto più del terzo (uguali non sono Nanu) con un atteggiamento di sana spregiudicatezza a partire da domenica in casa, dove nelle ultime due partite si è tirato fuori un punto. E solo alla fine si pensi ai play off, col sogno coronato di arrivare primi dietro il Novara monstre. A quel punto, solo a quel punto, l’Arezzo farà davvero paura. Sul campo.<br />
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<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-47778705026284162782010-04-11T22:02:00.000+02:002010-04-11T22:02:28.961+02:00Quegli imbarazzi sul controllo dell'acqua<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnt84Q0stlkbUtI6LkNajJNaxOc70sQtmGdq1l25TP8Z08SPBr3EYNOLjqegU9_cz73EDU2__siHrDTLX-E1m0roG7tCXbMduq-7JXT5qo-_26PbrUNpz6NsRoLAilQa9PN07VvL3MlSBI/s1600/ACQUAS.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnt84Q0stlkbUtI6LkNajJNaxOc70sQtmGdq1l25TP8Z08SPBr3EYNOLjqegU9_cz73EDU2__siHrDTLX-E1m0roG7tCXbMduq-7JXT5qo-_26PbrUNpz6NsRoLAilQa9PN07VvL3MlSBI/s200/ACQUAS.JPG" width="140" wt="true" /></a></div>Ci sono silenzi assordanti e rumori così forti tanto da non sentirli mai. E’ il caso del referendum presentato pochi giorni fa in Cassazione dal Forum Italiano Movimenti per l'Acqua. Fra pochi giorni si raccoglieranno le firme e il 25 verrà ad Arezzo anche padre Alex Zanotelli, uno dei simboli di questa ”partita”. In settimana il Corriere ha trattato diffusamente la questione, rimasta invece sottotraccia per molti partiti politici. <br />
Forse stavolta è giusto così però, la questione va ben oltre gli schieramenti e poi era Pasqua, quindi c’è sempre tempo per svegliarsi. Quello che è certo è che Arezzo sarà (così è annunciata) una delle capitali di questa ”raccolta”, avrà gli occhi addosso. <a name='more'></a>Tanto importante è stato il suo ruolo nella privatizzazione di questo bene. <br />
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Non è nostra intenzione sposare posizioni, raccontarle magari è un dovere. Come sviluppare un dibattito che per ora non c’è. Soprattutto a livello locale. <br />
Ciò che è chiaro, assodato, è che questa battaglia per il controllo dell’acqua è una lotta fra la macroeconomia internazionale e gruppi di cittadini, associazioni, piccoli comuni che cercano di inserirsi nel meccanismo. Così sono stati depositati in Cassazione tre quesiti referendari per fermare il processo di privatizzazione. Senza dubbio l'interesse economico verso l'acqua esiste. Chi propugna la privatizzazione però, sostiene che migliorerà la gestione della risorsa, che non ci saranno aumenti delle bollette e soprattutto che nessuno verrà mai privato del diritto all'acqua potabile. <br />
Tutti assunti però, smentiti da alcuni dati di fatto. E l’esperienza aretina fa scuola. E’ certamente, questa fra i piccoli da una parte e i grandi dall’altra per usufruire di un bene pubblico, una lotta che appare impari. Forse persa, oppure no. Una partita che va giocata e alla quale è giusto se non altro assistere visto che è alla portata di tutti e che sarà la gente a deciderla. <br />
L’obiettivo dichiarato, qui nella terra della privatizzazione e con un “sindaco anti” schieratissimo in provincia come quello di Anghiari che non risparmia randellate pubbliche al Pd, il suo partito, reo di non schierarsi, è di 6mila firme. <br />
Ne stimiamo qualcuna in più nelle previste 45mila toscane. In barba ai silenzi. Anche le formiche, in fondo, nel loro piccolo escono dai gangheri.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-34267707755753805142010-04-04T10:18:00.000+02:002010-04-04T10:18:09.524+02:00Ridateci l'Arezzo, questo non va<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Ol0EuP_2ej3WHab6YqgPPJT-AcGfSkAZCuwRii8kmyWmiPUg0yUINA8paizFR_w-Vs3KdFeTBVzL53qveD1bHDKW7CbaUpEHpfbZVsCjzb70YY6Dj2UHnvNlzBxvBtM64cd5XbT7AtYo/s1600/riezzio.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" nt="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Ol0EuP_2ej3WHab6YqgPPJT-AcGfSkAZCuwRii8kmyWmiPUg0yUINA8paizFR_w-Vs3KdFeTBVzL53qveD1bHDKW7CbaUpEHpfbZVsCjzb70YY6Dj2UHnvNlzBxvBtM64cd5XbT7AtYo/s200/riezzio.JPG" width="200" /></a></div>La classifica è rimasta la stessa, ma la consolazione stavolta, rimarca il rimpianto. Quello di un secondo posto solitario mancato, per la solita partita cominciata con un vantaggio e finita con un pareggio. Il problema non è però di risultato o di dinamica, stavolta è più profondo. Quasi un malessere che potrebbe trasformarsi in malattia se non viene preso per tempo. Questo non è infatti l’Arezzo di sempre, quello vincente, costruito con fatica da Galderisi, sostanzialmente reimpostato sul gioco da “palla prigioniera” del predecessore. <br />
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L’Arezzo che difendevano solo i Gazzettieri, che certo faceva discutere, ma era vivo: sapeva segnare, graffiare e migliorarsi fino ad arrivare alle spalle del Novara. <br />
Questa, quella di ieri, è una formazione in involuzione mentale e fisica, che gioca un secondo tempo a “palla avvelenata”, senza un tiro in porta, senza un’idea, zero accelerazioni con la quinta marcia sotto i calzettoni (di tutti). C’era anche il Perugia, è vero, che ha fatto la sua “porca figura”, ma ormai quella è una squadra fuori da tutto, che nella ripresa ha fatto importante presenza, ma senza strafare. Era l’Arezzo che non c’era, non ha affondato, è apparso senza risorse.<br />
Spostiamo dunque le valutazioni su questa partita in chiave play off: agli spareggi l’Arezzo ormai andrà ed è un grande traguardo, solo che con un rendimento e con prestazioni così al Comunale (le ultime), servirà a poco guadagnarsi il secondo o terzo posto per avere un vantaggio “in casa”. Gli amaranto sono diventati ormai un complesso da trasferta. Una metamorfosi rivoluzionaria, quasi impensabile: ma questo dicono i risultati e le prestazioni. Certo, l’ultima partita servirà comunque a ben poco. La condizione dell’Arezzo col piglio da grande squadra,dura infatti venti minuti. Poi il Cavallino si affloscia, quasi si spegne. Non c’entra nulla la fase difensiva, è anzi l’aggressività, il ritmo che viene meno. A preoccupare sono le poche palle gol collezionate, l’atteggiamento compassato, quasi grigio mostrato ieri. Una squadra che sembra aver perso il sorriso, la gioia di provare a metterla dentro. Questo Arezzo così sparagnino, insomma,non ci piace. Ridateci quello champagne, che prenderà pure qualche gol di troppo,ma ha chiara la sua personalità, chi è e dove vuole andare. Un Arezzo che qualche volta trova anche nell’incoscienza la sua forza a dispetto di una cocciuta ricerca di un ripiego che non paga,anzi spaventa, confonde le idee, manda tutto il gruppo in crisi di identità. C’è tempo per fortuna per riparare, per ritrovare un po’ di birra, quella quinta marcia perduta. Perché se ai play off va la squadra di ieri, c’è da preoccuparsi. E parecchio. Il silenzio,anche quello della prossima settimana, aiuterà a capire. Senza tormenti però. Ridateci quell’altro Arezzo, questo impaurito, pavido, così poco Gazzettiere, non ha futuro.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-52735320520552040342010-04-02T16:34:00.000+02:002010-04-02T16:34:49.811+02:00Minacce razziste, tocca a Fanfani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXJBqJi2hgelCyVDx-Rku-R0jRd_eg4Fldiv7MKuw3kmDxVfbGaZLkl-yTTfrenWJs97yYpqDMK1Se1j2-jN4kU6GYMxkhckh4RP2ZhocjKPrPLPYBn9BK0X7xJNzPIJdesFSzxSR-KZV_/s1600/fanfanix.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" nt="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXJBqJi2hgelCyVDx-Rku-R0jRd_eg4Fldiv7MKuw3kmDxVfbGaZLkl-yTTfrenWJs97yYpqDMK1Se1j2-jN4kU6GYMxkhckh4RP2ZhocjKPrPLPYBn9BK0X7xJNzPIJdesFSzxSR-KZV_/s200/fanfanix.JPG" width="145" /></a></div><br />
Razzisti, nazisti, un odio viscerale contro gli ebrei che si manifesta contro il sindaco di Montevarchi Giorgio Valentini e adesso torna a colpire, con lettere anonime di minacce, quello di Arezzo; Giuseppe Fanfani. <br />
Le lettere anonime, firmate dalle stesse mani o dalla stessa mano, arrivano al Corriere di Arezzo. Per posta. L'ultima, ricevuta ieri, è scritta a stampatello ed è riferibile agli autori delle precedenti. Dice sostanzialmente che il fenomeno razzista si è trasferito ad Arezzo, partendo (è una deduzione) dal Valdarno.<br />
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"Ora Fanfani deve fare i conti con noi" si legge nella missiva arrivata a distanza di un giorno da quella ricevuta l’altro ieri. Vi si aggiunge: "Razzismo un fenomeno che penetra, nella pelle: i pallini di piombo". E ancora: "Arezzo… primavera nazista."<br />
La lettera è scritta con un pennarello, due i colori utilizzati. E' stata posta sotto sequestro dall'autorità giudiziaria, come le precedenti (ormai sfioriamo la doppia cifra), mentre la Digos continua le indagini. Indagini difficili considerata l'abilità del gruppo o del singolo, che non lascia altre tracce se non quella della lettera spedita al nostro giornale e chissà da dove.<br />
L'obiettivo comunque, torna a diventare Fanfani, il sindaco di Arezzo. Era già successo in passato quando il sindaco di Arezzo, assieme a Giorgio Valentini e al prefetto Montanaro, fu minacciato di morte in una lettera sempre inviata al Corriere di Arezzo all'indomani del Giorno della Memoria quando cioè in una cerimonia pubblica in prefettura furono premiati i reduci degli infami forni nazisti, insieme alla nuova generazione giusta, quella dei nipoti.Ora si minacciano "i pallini di piombo", come annunciato nella lettera di ieri. E Fanfani, alla stregua di Valentini, è diventato ormai il nuovo obiettivo di questo delirio nazista e antisemita che si nasconde dietro la vigliaccheria dell'anonimato.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4152458488661303760.post-64061635499672686632010-03-28T17:25:00.000+02:002010-03-28T17:25:33.503+02:00Razzisti, il volto degli ignoti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6fV-KSB9Rn3xGnGlbiIzF5obprEq8ka_Q3uZGrKo2DMJRB2oWRA8Ni0MDMAGCF6HoJhXcLIRH0BHK3ZV-bO_kMiYKW96cDyZkmq-Q3FPMXVmL093YAXnHIo9ctNf16Zgq5FQO_IUxiFwh/s1600/freggus.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" nt="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6fV-KSB9Rn3xGnGlbiIzF5obprEq8ka_Q3uZGrKo2DMJRB2oWRA8Ni0MDMAGCF6HoJhXcLIRH0BHK3ZV-bO_kMiYKW96cDyZkmq-Q3FPMXVmL093YAXnHIo9ctNf16Zgq5FQO_IUxiFwh/s200/freggus.JPG" width="200" /></a></div>Denuncia. Denuncia contro ignoti. Possiamo provare a dargli un volto a questi uomini senza paura (o solo uno, chissà) che hanno mandato una, due, dieci e forse venti lettere contro il sindaco di Montevarchi nascondendosi dietro l’anonimato: minacce di morte, inni al razzismo, osanna ai nazisti, rimpianto per i forni crematori. E ancora lame e vetri, insulti al sindaco di Arezzo e al Prefetto, parole indicibili contro gli immigrati, fino a colpire i piccoli e indifesi; frasi che sbeffeggiano la Digos, rivendicano e annunciano attentati anche ad Arezzo. <br />
<a name='more'></a>Ma l’obiettivo resta lui, Giorgio Valentini, primo cittadino del centro valdarnese. E noi del “Corriere di Arezzo”.Cinque o sei plichi (dovremmo riguardare le notifiche Digos nel cassetto per essere esatti) ricevuti da fine gennaio ad oggi e quasi tutti contro Valentini. Perché lui? Perché noi? E chi è che scrive? Qual è il motivo reale? C’è in azione la Digos, la Scientifica, in una indagine che per certi versi ha risvolti anche, per così dire, “retrò”. C’è un uomo che scrive a mano o con una macchina da scrivere vecchiotta poi corregge a penna: imbusta, va davanti a una cassetta della posta e invia al sindaco o alla redazione. Non una telefonata, non un messaggio, non un contatto multimediale. Rullini al posto delle foto digitali. Un modo di agire, per così dire “anni settanta” che ci fa pensare a uno (o più) sulla cinquantina suonata, magari chissà, non un lavoratore dipendente. Uno che fa tutto come fosse un rito, un rituale messo in scena da chi magari ce l’ha con Valentini per motivi personali e politici e odia gli immigrati, soprattutto è antisemita fino al midollo. Fino a rischiare di mettere in fila una sfilza impressionante di reati con quelle scritte penose. Oppure no, è l’opposto. <br />
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Un gruppo giovane, di chiara matrice neonazista in una delle città a più alto tasso di immigrati della provincia, gente che si incattivisce quando per il Giorno della Memoria vengono premiate sette persone di Montevarchi, in prefettura, reduci dai lager accompagnati dal sindaco. Gente che conosce bene dunque, la rete, la posta elettronica, i telefonini e gli sms, ma che decide di affidarsi - come in un antico film - alle poste per consegnare i propri deliri razzisti: più facile, depistante, meno controllato (forse). Già, ma perché scegliere il Corriere di Arezzo. Una delle prime lettere, crediamo la scorsa estate, arrivò non a noi ma a un periodico del Valdarno. Poi eccoci. E’ il 20 gennaio e “gli ignoti” ci scrivono che Valentini è stato già “ospite in passato sulle vostre pagine.” E giù minacce al sindaco. Poco chiaro il perché. Forse ci considerano un media “alternativo” come è nel Dna del Corriere, forse aperto nell’analisi dei fenomeni sociali locali, oppure la scelta è solo casuale. Gli “ignoti” certo questo giornale lo leggono e segnatamente la pagina del Valdarno tanto da inquietarsi in una lettera perché “l’articolo su Valentini è mediocre”. Succede quando il sindaco di Montevarchi incassa la solidarietà di tutti i sindaci della vallata e noi ne diamo notizia. Chiunque sia, uno o di più, che questo giallo appassioni oppure no, adoperiamoci per fermarlo. La politica delle spallucce, per fortuna, è finita. Speriamo anche sepolta.<br />
<strong>Federico Sciurpa</strong>Unknownnoreply@blogger.com0