Sinistra, la complicata convivenza

Giovedì Paolo Ferrero, primo segretario di Rifondazione comunista che non viene dal Pci, è venuto ad Arezzo a presentare il suo libro. Una pubblicazione densa di lucide ammissioni di colpa e di progetti per guardare avanti e pensare positivo. Eravamo invitati al dibattito e abbiamo cercato di capirne di più non solo a livello nazionale dove ci sono più partiti comunisti che nel resto del mondo e il minimo storico dei voti, quanto nella realtà aretina. Locale.
Ci sono le elezioni comunali, in fondo, e il ruolo dei comunisti nella vita cittadina non è certo marginale. Incidono in Comune con un assessore, Franco Dringoli, che a nostro avviso ha la migliore pagella della giunta Fanfani. E’ donna l’altro assessore comunista di Prc: Aurora Rossi.

Diversa la situazione nella più alta assise della città.
In consiglio comunale, il gruppo che si chiama La Sinistra, non si riconosce in Rifondazione. Lo compongono Marco Paolucci, Marco Bianchi e Cristiano Rossi (eletti proprio nel Prc e confluiti nel gruppo dopo la scissione Vendoliana) insieme a Marco Tulli (eletto nei Verdi) e al presidente del consiglio Giuseppe Caroti, eletto nei Ds, ma che non aveva aderito al Partito Democratico.
La geografia è piuttosto chiara e allo stesso tempo complicata. In termini elettorali e quindi di contenuti. L’obiettivo indicato ad Arezzo da Ferrero anche per questa realtà aretina, è quello di ricercare punti di contatto che portino ad una lista comune della sinistra. Un confronto vero e leale però, dopo le mille frantumazioni (e Arezzo ne è l’esempio lampante)- perché la linea dei Rifondatori di Ferrero non è quella di una alleanza elettorale a tutti i costi (“con l’arcobaleno dovevamo fare un grande risultato e perdemmo amaramente”).
La sinistra aretina - senza troppa smania di rimettersi insieme però, considerando le pesanti assenze in sala dove svetta l’analisi avanzatissima di Beppe Brogi (Sel) - si avvia a timidi abboccamenti e forse cerca di ripartire dalle battaglie per compattarsi. A partire da quella, trasversale, dell’acqua per finire all’occupazione (disoccupazione).
In fondo, come insegnava Friedrich Engels “un'oncia di azione vale quanto una tonnellata di teoria”. Come dire che il valore di un’idea sta nel metterla in pratica: vediamo dove andrà a finire questa sinistra aretina.
Federico Sciurpa

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