Il film è “fai da te”. Tutto aretino, a costo zero, fatica tanta. Qualche attore improvvisato, qualcuno invece no. Il regista, Vittorio Martinelli che è anche un bravo tennista, nelle riprese ci ha messo pure il custode dello Junior tennis e la barista.
Soprattutto ci ha buttato il cuore nel suo film. Tanto che sabato sera erano tutti occupati i 130 posti del Teatro Pietro Aretino per la “prima” cittadina di “Scott Wilson”,questo il titolo della pellicola. Il film è ideato, scritto e diretto da Vittorio Martinelli, uno studente aretino 23enne, laureando in Giurisprudenza, alla sua prima esperienza compiuta come regista. Il “biondo” d’altra parte è uno predestinato: ha fatto da comparsa a Roberto Benigni ne "La vita è bella" e per la verità ha realizzato qualche altro cortometraggio e video-documentario storico.
Il successo è stato grande, perfino insperato:così tanto da far programmare già delle repliche che saranno organizzate nei prossimi giorni, sia ad Arezzo che in provincia. Tutto è fresco ed originale d’altra parte. A partire dall’idea originaria di Martinelli, intrapresa da un gruppo di giovani, studenti liceali e universitari, senza altro scopo se non quello di mettere alla prova la loro creatività e divertirsi.
Ben presto la lista delle persone che si sono interessate ed hanno partecipato con entusiasmo alle riprese si è allungata, come si sono allargati gli orizzonti del progetto. In particolare, hanno collaborato gli studenti dell'Istituto d'Arte, sezione Beni Culturali e - come accennato - i membri del gruppo sportivo dello Junior Tennis Club di Arezzo.
Scott Wilson è una pellicola, se vogliamo, anche impegnata. Tocca temi a sfondo sociale e riesce allo stesso tempo a presentarsi come film d'azione, con un finale definito “intellettuale” dagli esperti. La soddisfazione che ha ripagato lo sforzo speso dagli autori, tutti rigorosamente non professionisti “va oltre la folta presenza di pubblico a Teatro e consiste - come spiega Martinelli - nell'aver creato le basi di un gruppo di lavoro che può in futuro vivacizzare la vita giovanile aretina con altri progetti che, come questo, mettano alla prova la creatività delle nuove generazioni".
Il film tratta di un prossimo futuro, una società tenuta sotto il controllo di un regime che ha bandito ogni forma di cultura e ogni mezzo d'istruzione, dove Scott Wilson (l'esordiente Alberto Taccari, studente valdarnese) è un paladino della giustizia, che cerca di difendere gli abitanti della sua città dal crimine dilagante, favorito dalla spaventosa crisi economica che attanaglia la popolazione.
Ma il passato di Scott è travagliato e segnato dalla perdita della compagna Kate (Debora Tanganelli) ed anche il presente porta con sé le sue incertezze. E tante verità.
Federico Sciurpa
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