Arezzo, proviamo a trovare un po' di ottimismo

Un po’ di benevolenza. Su, proviamoci. Ma dobbiamo raschiare proprio il fondo di una pentola che anche ieri ribolliva la solita minestra. Scodellata ancora male. Proviamoci comunque e non per carità di patria, ma perché l’Arezzo deve fare i play off anche se la posizione non sarà la seconda come tutti speravano. L’obiettivo, il primo, già fallito da Semplici. Però li farà gli spareggi, forse arrivando terza, oppure quarta e allora proviamo a trovare un po’ di ottimismo in prospettiva.
 Il realismo va comunque mantenuto e, anche se il calcio è materia opinabile, è evidente che anche alla luce della partita di ieri c’è da operare una sorta di rivoluzione mentale e in parte tattica.
Stupisce infatti come siano le altre squadre ad assumere, nei fatti, nell’atteggiamento, la posizione che sulla carta dovrebbe invece interpretare l’Arezzo. Ieri il Novara senza cinque titolari e la festa promozione nella testa e nelle gambe, mandava lo spartito a memoria: volava, tirava, alzava i ritmi e li abbassava quando voleva, giocava di prima. Ha tenuto sotto scacco gli amaranto tutta la partita.
L’Arezzo ripiegato nel suo fortino si allungava, passeggiava, non contrastava: manovra prevedibile, entusiasmo pochino, corsa come quei cavalli che devono galoppare e invece trottavano senza “rompere” mai. La differenza l’ha fatta la voglia di vincere (cvd), di dover vincere anzi, e il secondo gol è arrivato col 4-4-2, il modulo che la squadra ha ormai digerito ed è figlio di un altro padre; perché il trequartista non c’è, non esiste, anche se Semplici - l’allenatore del presidente - si ostina a sognarlo per un’ora anche stavolta. E dall’inizio.
Dicevamo di ritrovare un po’ di ottimismo per vincere i play off, perché ormai quello che è fatto è fatto e la posizione dei Gazzettieri è limpida dall’inizio: giusta la sostituzione di Galderisi, un errore richiamare Semplici.
La positività da ricercare è quella del tempo che potrebbe giocare a favore del Cavallino in considerazione della prossima partita che è uguale a quella di ieri, quindi una settimana in più di tempo per prepararsi rispetto a tutte le altre tre dei play off. Va speso in convinzione, in aggressività, intensità e chiarezza tattica. L’opposto dell’Arezzo di ieri. Incrociamo le dita.
Federico Sciurpa

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