Ci sono notizie che a volte sono coincidenze, segni del destino. Oppure no, di casualità non c'è proprio niente. La campagna per il referendum dell'Acqua pubblica, nazionale, ad esempio: ha scelto Arezzo per partire. Questa, la città dell’acqua privatizzata dove le tariffe aumentano invece di diminuire.
Così in piazza, alla manifestazione sono arrivati padre Zanotelli (missionario simbolo della battaglia) e Sergio Staino che ha presentato la vignetta della campagna in anteprima nazionale. L'altro esempio è di ieri. E' proprio in questa terra, stavolta a Cortona, che il Partito Democratico si divide a livello nazionale sul tema dell'acqua pubblica, sullo schierarsi o meno per il referendum.
A Cortona succede che si tiene l'incontro di Area Democratica. E tra le iniziative promosse , c'è ufficialmente la raccolta firme per "l'acqua pubblica". Una mezza rivoluzione. Parte del grande partito di centrosinistra - prima imbalsamato sul silenzio e sulla necessità di una nuova legge e non di un referendum che come gli altri andrà male, questa la posizione mediana dei democratici - la convinzione che un partito nuovo si fa abbattendo impacciati tatticismi. Gero Grassi, vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera, rompe gli indugi e Dario Franceschini ci mette il sigillo. Il primo dice che "L''iniziativa sposa a pieno l'idea di una politica condivisa e partecipata, a servizio del cittadino e non dei poteri forti. Sono certo che tutti gli amici che saranno a Cortona in questi giorni, apporranno la loro firma con la stessa responsabilità che sentito io nel farlo. Serve maggiore senso di responsabilità e più attenzione alle esigenze concrete dei cittadini". Ma c'è spaccatura, malcelata nel Partito Democratico. La corrente che difende l'idea originaria del Pd, però stavolta ci va giù decisa tanto che Franceschini rincara: "Si' all'acqua pubblica, si' al referendum che, ben al di la' dell'effetto tecnico dei quesiti, rappresenta una grande battaglia culturale per la difesa dell'acqua come bene pubblico, prezioso e limitato". Il tema culturale è in realtà un tema fortemente politico. Il Pd (una parte), sta sdoganando proprio in questa terra la convinzione di una battaglia economico-sociale importante e comincia a prendere coraggio di una posizione che coinvolge tanta gente, i principi e le saccocce delle famiglie. Giuseppe Fanfani, il sindaco di Arezzo ed ex parlamentare, è stato poi uno dei primi firmatari ai banchini: quasi ci fosse un filo che lega una battaglia partita proprio qui da Arezzo diversi anni fa, trasferita adesso su scala nazionale e che sceglie, naturalmente Arezzo come capitale ideale del no all'acqua privata. I banchini, alla fine, porteranno così non 4mila firme da tutta la provincia come si pronosticava alla vigilia della campagna, ma forse 20mila. Sudate ma facili, come un bicchiere d'acqua. Che ancora divide.
Federico Sciurpa
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