Vengano pure i silenzi. Lunghi, lunghissimi che adesso possono durare anche 15 giorni visto che c’è la pausa e poi il derby in casa col Perugia. Sono d’oro come il ritrovato calcio d’attacco, aggressivo, di personalità che ha rilanciato l’Arezzo al secondo posto (a pari punti con la Cremonese è ancora terzo, però), i play off sicuri con la sesta ricacciata a otto punti. Il “nessuno parli” (può farlo solo Ceravolo) inaugurato in settimana, ha evitato malintesi e distrazioni inutili (e fatali): è arrivata la vittoria sul Pergocrema, quindi gli amaranto continueranno con le bocce cucite.
D’altra parte la situazione è delicata: c’è il presidente da una parte, il direttore e l’allenatore dall’altra. Un solco che non si cancella con poco. Poi il silenzio stampa è sempre bello, stimolante per noi cronisti, da accettare volentieri con una squadra che dà così tanti spunti. Ci sprona a fare sempre di più e meglio per i lettori, a costruire servizi originali, sempre più “nostri” e non standardizzati da chi vorrebbe una stampa di reggitori di microfono e passatori di veline. L’Arezzo insomma, ieri oltre ai quattro splendidi gol ha fatto anche questo, il quinto, quello del silenzio. Qualche brividino è passato sulla schiena tanto da chiederci come mai questa squadra è perfetta e pure cinica per 20-25 minuti e poi, quando c’è da chiudere, gli viene il braccino del tennista e gli altri recuperano (dal 2-0 al 3-1 al 3-3, poi per fortuna 4 a 3). Ma tutto è bene ciò che finisce bene ed è confortantissima la risposta che questa formazione dà anche in trasferta dove la gestione precedente faceva invece acqua da tutte le parti. Avanti con questo piglio champagne e soprattutto silenzio. E tanti auguri Nanu.
Federico Sciurpa
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