Sempre più squadra, sempre più Nanu

Cresce l’Arezzo. Fino al masochismo. A partita finita (vinta) c’è pure da dirgli che, in fondo, è bello anche farsi del male. Gli amaranto sconfiggono così la maledizione casalinga del 2 a 0: il Foligno cincischiava per rimontare e allora il Cavallino “crea” un rigore su traversone innocuo in area amaranto, ci mette una espulsione nella stessa azione e a 2 a 1 realizzato dai falchetti, ci ficca anche un’altra espulsione. In nove contro undici, allora sì, c’è più gusto ed arriva il gol del 3 a 1. Subito, senza soffrire. Poi senza soffrire più.
Fa punti e dà spettacolo l’Arezzo di Galderisi che stavolta è riuscito a dare un senso alla doppia “sgassata” con una maturità di “tenuta” qualitativamente molto alta. Certo il Foligno non è nè il Lumezzane nè la Cremonese, ma l’atteggiamento mentale e soprattutto tattico col quale gli amaranto hanno interpretato questa partita è “da squadra”. Corta, corta sempre, con gli esterni alti che stavolta non sfilacciano la squadra, Togni che imposta davanti alla difesa, Miglietta che sale fino a ficcarsi in mezzo ai centrali difensivi avversari, Terra e Figliomeni che da guardiani si trasformano in mastini da gol e non a caso uno dei due sblocca il risultato. Poi il divino Oracìo “El Rayo” Erpen che prende i compagni per mano. C’è carattere, voglia di soffrire, soprattutto c’è idea di gioco, voglia di lavorare e migliorarsi in questo Arezzo che ieri sera ha guadagnato due punti su tutte le dirette concorrenti, aspettando la sfida di stasera fra Perugia e Cremonese.
Un piccolo neo, uno solo: quello di non saper esprimersi con la giusta tensione in vantaggio per 2 a 0. Un atteggiamento, una paura anche inconscia se vogliamo (dopo quello che era successo nelle due partite precedenti) che all’Arezzo poteva costare caro pure in questa, di partita.
E invece no. E’ davvero cominciata un’altra storia, da tenere stretta con una trasferta insidiosa nel mirino: quella di Pagani domenica prossima. Tutti si scordino i punti in classifica e comincino a pensare ad altro: difficoltà ambientali, sete di punti di un avversario disperato ma tutt’altro che spacciato. Una partita da giocarsi, e bene come l’Arezzo sa, ma soprattutto una partita da uomini duri.
In questo senso sarebbe bello magari, avere la certezza di trovare un arbitro come quello di ieri. E’ da qualche partita che ripetiamo di non voler pensare male, ma oggettivamente è un po’ paradossale che in undici non finisca mai una squadra come l’Arezzo che attacca per 90 minuti e quasi tutte le avversarie che incontri sì. Fermiamoci qui. Con questo un pizzichino di attenzione, di tensione cioè, a risultato che sembra acquisito, non guasterebbe in casa amaranto.
Ma tutto è bene ciò che finisce bene e stanotte, proprio come oggi, l’Arezzo potrebbe ritrovarsi al secondo posto in classifica. In queste dodici partite qualche cosa di buono sarà pure successo. Noi diciamo di sì. E ”loro”?
Federico Sciurpa

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