In un quadro politico che muore di sonno, la proposta più concreta l’avanza ancora Francesco Macrì. Nell’intervista di oggi al Corriere, l’esponente del Pdl, giovane ex assessore del governo Lucherini, indica la strada delle primarie per l’Arezzo del 2011. Questo almeno, se non uscirà fuori - nel giro di qualche mese, senza troppo attendismo - un candidato credibile dalla società civile. Nome che porti valore aggiunto al ballottaggio. Come successe con Lucherini, ingegnere di area liberale folgorato da Forza Italia, che nel 1999 ottenne una vittoria storica nella roccaforte rossa. Per fare il Pdl insomma, niente gazebo, tessere forse sì, di sicuro una consultazione all’americana.
In modo tale da permettere di indicare l’uomo maggiormente spendibile per giocarsela contro il centrosinistra. Una scuola di pensiero, quella di Macrì - il quale è già in campo per un progetto alternativo di città - molto in voga anche in Toscana. Qualche mese fa ne parlò a chiare lettere Alessandro Antichi agli Stati Generali del Pdl della provincia di Grosseto. Una riflessione sulla necessità di pensare a procedure sempre più democratiche e inclusive per la nomina di leader e candidati del Pdl, a cominciare dalle comunali 2011. Organizzazione di primarie all’americana, insomma: elenchi di sostenitori registrati, procedure che permettano a tanti candidati di mettersi alla prova. Sul territorio, sul campo. Una buona idea per il Pdl aretino in considerazione di ciò che è avvenuto negli ultimi anni: gente che sparisce anche molto valida, altri (pochi) che entrano con una certa disinvoltura, mentre quelli che rimangono non si capisce che pesano reale abbiano. I congressi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale erano un’altra storia, ora si sta discutendo, anche ad Arezzo, di altro. Certo, le perplessità non mancano, ma è evidente la volontà generalizzata di cominciare a discutere concretamente di modalità, regolamenti, calendari. Una grande operazione di partecipazione nel territorio - al momento solo ipotetica, ma richiesta - per uno schieramento che deve dimostrare concretamente di scegliere i migliori e superare le logiche di corrente.
Tutto questo mentre fra venti giorni Arezzo vota per le Regionali. La campagna elettorale si ridurrà, crediamo, all’ultima settimana quando per Primarie Pd e posti in lista per il Pdl, avevamo registrato un grande sgomitare. La gente capirà? Non ci vuole molto. Purtroppo.
Federico Sciurpa
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