Ceneri (e carboni) dell'esperienza Lucherini

Non si nota proprio molto, ma ad Arezzo c’è anche chi si prepara a dare fondo a un progetto alternativo alla giunta Fanfani. Quello del Pdl. Le cronache per la verità sono state “prese” da altro; un consigliere comunale eletto in Forza Italia che passa all’Udc e altri tre che formano un loro gruppo (Arezzo Futura). A parte i pezzi ormai persi per strada però, qualche abbozzo di rilancio del centrodestra in città si intravede. Certo, c’è stata un po’ di confusione fra volti che vanno e vengono, addirittura spariscono e poi ritornano.
La necessità di “mettere un punto” è forse necessaria se lo schieramento che conquistò Arezzo nel ‘99, vuole avere qualche velleità il prossimo anno.
La scadenza elettorale delle elezioni Comunali è una sorta di esame per la maturità di un partito che raccogliere una storica straordinaria vitalità di Forza Italia nel capoluogo - spinta dall’effetto Lucherini - unita ad un solido risultato di Alleanza Nazionale.

E’ l’esame, quello, per capire se il Pdl è davvero in grado di presentare - e deve farlo in tempo - un progetto organico, forte e credibile per Arezzo.
Candidato a sindaco compreso. L’esperienza Lucherini ha lasciato, in fondo, ceneri e qualche carbone acceso. Sul campo, a far politica, ce ne sono rimasti pochi. Facciamo prima a citare quelli sulla breccia della politica attiva che - a livello comunale - sono quasi tutti di matrice Alleanza Nazionale. L’ex assessore Francesco Macrì, l’ex vice sindaco Ammirati, il professor Ghinelli - brillante assessore - ora in consiglio comunale, lo stesso ex sindaco Lucherini e Gianni Cantaloni. Pochi altri.
Il potere ha certo un suo fascino, l’opposizione di meno.
Ma non tutti quelli che si sono defilati l’hanno fatto per tornaconto. In pagina, qui a fianco, ospitiamo a questo proposito una lettera aperta - emblematica - dell’ex assessore Abramo Guerra, uno dei fari (ex) della Forza Italia che vinceva.Dialettica politica, vedute. Col tempo che non gioca molto a favore del Pdl, anche se oggi appare in tempo per scelte di campo progettuali competitive in chiave comunale.
Intendiamo dire che se il candidato a sindaco verrà scelto due mesi prima delle elezioni a poco servirà - a nostro parare - crogiolarsi su una eventuale spinta nazionale o (ancora ipotetica) forma di stanchezza al governo Fanfani di centrosinistra. A questo proposito resta Grazia Sestini (sempre che non si innamori troppo della panchina) il candidato più forte in chiave di consenso elettorale, quello maggiormente spendibile dal Pdl. Probabilmente - e anche questo sarà un passaggio da risolvere - anche il candidato più osteggiato da una certa parte di Forza Italia.Restano altri cavalli, certo. Ammirati, da sempre vicino a Maurizio Bianconi, è uno di questi. L’altro è Francesco Macrì, sempre Matteoliano. Altra generazione. Molti dei giochi e dei progetti si faranno a quadro delle candidature e risultati delle Regionali terminati.
Appare evidente comunque, che nel Pdl c’è una corrente ”trasversale” che avanza. In questo senso novità rispetto a nomi e scelte che appaiono oggi scontate, non sono affatto escluse. Le prossime settimane ci diranno quali.
Federico Sciurpa

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