Liceo Balotelli, gli studenti scioperano




Liceo Balotelli. La dedica non piace a molti. E tanti ragazzi domani, nel giorno della dedica, rimarranno a casa. Ecco il pezzo che il collega Alessandro Veltroni  ha scritto questa mattina sul Corriere.
Il gruppo di protesta su Facebook ha nettamente superato i 200 membri. In molti al Liceo Scientifico di Arezzo, domani, sabato non saranno a scuola. L’intitolazione per un giorno della scuola al campione dell’Inter Mario Balotelli ha attirato elogi ma anche tante critiche, fra ragazzi e professori.
Anche in città se ne parla molto. Non solo da parte di quelli che vivono domenicalmente le partite. Ma anche di chi allo stadio non ci ha mai messo piede in vita sua. Ma loro, i tifosi, quelli che seguono il calcio da una curva, cosa ne pensano?

“Sono assolutamente contrario al razzismo - commenta Federico, fedele tifoso dell’Arezzo - ma sono convinto che intitolare il liceo a Balotelli non sia il modo migliore per combatterlo. Il razzismo va contrastato dal basso, con iniziative che non facciano tanto rumore ma che invece incidano sui ragazzi”.
Simone, anche lui sostenitore dell’Arezzo, va giù più duro: “Credo onestamente che sia una trovata pubblicitaria. La notizia è andata su tutti i giornali, anche nazionali. Non è questa la strada”.
In molti pensano che il giocatore dell’Inter non possa essere un simbolo: “Si comporta in modo scorretto - fanno notare - e qualche volta i suoi atteggiamenti sono eccessivamente da vittima”. Un concetto condiviso anche dai ragazzi dello Scientifico, che su Facebook scrivono: “Se dobbiamo prendere esempio da persone come lui, allora dobbiamo comportarci in modo arrogante e sbruffone, da ragazzino viziato, che madre natura gli ha conferito il dono del calcio e lui non lo sa usare, sono altri gli idoli da imitare”.
Gli studenti citano Thuram, o Henry, che durante la loro lunga carriera di calciatori hanno sempre lottato per affermare i valori della tolleranza e del rispetto verso chi ha semplicemente la pelle di un altro colore. Ma altri citano anche Martin Luther King, il paladino della lotta dei neri d’America. Altri personaggi, altri simboli. Avrebbero fatto meno notizia, sarebbe stati forse più adatti. Ma il dibattito continua. In attesa di Juve-Inter.
Alessandro Veltroni

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