La rivincita dei ragazzi da buttare


Siamo rimasti fuori dal Comunale, per qualche minuto, anche ieri pomeriggio. Quasi ce lo vedevamo Horacio Nicolás Erpen, da Concepcion in Argentina, ripartire dal Chioggia Sottomarina in serie D. Al freddo e al gelo, via a gennaio da Arezzo con la valigiettina di mesi di esclusioni dell’ex allenatore amaranto, i trucioli di panchina da mangiare per Natale. Quasi ce lo vedevamo, Riccardino Maniero da Napoli, due gol da sei punti da riserva nell’era Semplici - poi sistematicamente rimesso in panca a fare il vice Chianese - fuggire da Arezzo consolato dall’orsacchiotto, per tornare nei ragazzini della Juve. Ce li vedevamo. Quasi. Poi siamo saliti. Il tempo di vedere Maniero ancora titolare con Nanu che fredda per due volte il portiere dell’Alessandria e poi corre ad abbracciare Galderisi e ancora ammirare Erpen (anche lui titolare nel nuovo corso) sbatterla dentro per il 3 a 0 dell’Arezzo (zero gol presi sì, scarsini in difesa quelli del Cavallino).
E’ un altro mondo quello che si vede con Nanu Galderisi. Fatto di coraggio (questo sconosciuto prima di lui) nelle scelte in rosa e di mentalità. “Ci si difende attaccando e si gioca in allegria” dirà poi in sala stampa. Musica. Il coraggio è quello di un posto per Maniero che con l’ex allenatore aveva giocato da titolare solo una volta perché mancava Chianese, il coraggio di ridare un senso a Erpen (due campionati da titolare nel Sassuolo con promozione in serie B) distrutto ormai dalla sfiducia, il coraggio di gestire da uomini importanti Togni, Croce e Miglietta. La certezza di aver trovato una “squadra tipo” e rivitalizzato i pezzi forte dell’estate senza perdere per strada quelli che, necessariamente, non vanno in campo. Atteggiamento, mentalità. L’Arezzo ha intrapreso la via di una squadra che gioca, morde, comincia a difendere "alta", si propone con identità senza guardare in faccia a nessuno. Partite così, i punti, aiutano in un processo che sarà lungo, lunghissimo, ma è già visibile, tangibile. Grazie anche a quei ragazzi che erano da buttare e che adesso torna ad ammirare mezza serie B.

Federico Sciurpa

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