Questa vale più del preziosissimo punto. Mettetela nel conto che costruisce una squadra vera, ambiziosa, robusta, capace di giocare con mentalità spigliata. In casa e fuori. Dopo il bel successo sul Figline che domenica ha tramortito il Foligno con 4 gol, ecco il cambio di passo a Novara. Una marcia nuova.
Nella testa e nell’intreprendenza di proporsi da squadra grande qual è l’Arezzo. Galderisi ha avuto il coraggio di giocare nella tana della capolista con due punte (Maniero titolare) e altre due (così le considerava l’ex Semplici) sugli esterni. In mezzo al campo un trequartista, Miglietta, insieme a Coppola.
L’Arezzo ha fatto così una partita di personalità, capacità tattica e chiarezza d’impianto (quindi identità) nella sfida più proibitiva del campionato (almeno così dice la carta e non solo quella). Ha giocato in casa del Novara alla pari e ha portato via un risultato importante che dà consapevolezza, positività nella corsa per il primo posto, rafforza la posizione play off. Una svolta anche “in potenza” insomma: lo spaurito Cavallino da trasferta che si trasformava in leone al Comunale, stavolta ha saputo manifestarsi anche lontano dal suo covo e contro la prima della classe. A contare gli episodi all’Arezzo mancano due calci di rigori, limpidi limpidi, che avrebbero cambiato la partita nella ripresa, ma resta il fatto che gli amaranto hanno giocato una partita di spessore e non di contenimento e preso un risultato giusto. La strada per la gloria, considerata la mentalità sparagnina precedente, è dura e lunga da trovare anche in trasferta. Ma ieri notte, l’Arezzo ha detto di esserci. Tutti avvertiti.
Federico Sciurpa
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