"Affondate la Bismarck", operazione fallita


Per un attimo, prima della partita, siamo stati tentati nel rimanere fuori dal Comunale. Li aspettavamo, quasi li vedevamo i reduci di Waterloo, qualche soldatino scampato a Caporetto, l'ultimo indiano salvo dopo la carneficina di Sand Creek. Tanto sanguinaria era apparsa, in settimana, la sconfitta dell'Arezzo a Viareggio. La fine di Galderisi in panchina (dopo appena quattro giorni), Mancini a tirare via gli ultimi funghi alla Rassinata, Ceravolo da "Lucky" Luciano Moggi a dirigere i treni, Leo Semplici che torna in panchina con la sua claque da zero a zero. Ce li vedevamo. Poi dentro c'era la curva sud, la migliore in campo anche ieri, che tifava. Dall'inizio alla fine; infischiandosene di una traversa maledetta, di un rigore contro (fallito), di un gol preso. La fede che guida una fantastica rimonta. Per la cronaca l'Arezzo ha vinto 3 a 2. Non è servito nemmeno il grido "Affondate la Bismarck": buona pace. Alla prossima battaglia.
Federico Sciurpa

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