Camperista per forza



Questa mattina il Corriere di Arezzo ha aperto con una notizia - una delle tante - che si preferirebbe non dare. Eppure esiste. Quella di un uomo, senza occupazione per una grave malattia, che da tre anni vive in un camper: il parcheggio, un parcheggio della città, come casa. Camperista per forza, per necessità. La storia l'ha presentata in tutte le sue sfaccettature la collega Sonia Fardelli. Ecco il pezzo.
Da tre anni vive in un camper. E da tanto tempo aspetta una casa popolare. E’ la storia di Angelo Zamperini, un 49enne aretino, che ha perso il lavoro a causa di una malattia.

“Sono sstato operato di tumore - dice - ed ho avuto l’invalidità del cento per cento e non posso più svolgere alcuna attività. Prima ho lavorato come fornaio a Rigutino, poi come elettricista, ma dopo la malattia non ce l’ho più fatta.”
E adesso da tre anni si trova a vivere in un camper.
“Prima lo tenevo nel parcheggio vicino all’ufficio manutenzione del Comune, ma da lì sono dovuito andare via e adesso mi trovo qui nel parcheggio dei camper nella zona di via Buonconte da Montefeltro.”
Nel camper vive insieme ai suoi cani e ad un amico. E i disagi sono facilmente immaginabili, soprattutto con la brutta stagione ormai alle porte.
“Per fortuna ho la luce elettrica - dice - e quando arriva l’inverno posso attaccare una stufetta, ma non ho acqua calda e se voglio farmi una doccia devo andare a casa di qualche amico e chiedergli il favore.”
Una situazione che Angelo Zamperini spera sempre che s’interrompa, in modo particolare alle soglie di ogni inverno.
“Speravo di passarlo in una casa - dice - invece mi sa che anche quest’inverno lo devo passare nel camper. Mi hanno fatto tante promesse, mi hanno detto che sono in testa alla lista per le case popolari. Ma ancora non ho visto niente.”
E le soluzioni alternative non sembrano esser molte.
“Non posso più lavorare - dice Zamperini - prendo 250 euro di pensione e 206 euro di sussidio dal Comune, ma con questi non posso certo permettermi un affitto. Prima quando lavoravo avevo una casa in affitto alla Pace, dove pagavo 550 euro ogni mese. Ma senza lavoro tutto questo è impossibile. Ho messo tutti i miei mobili in un fondo in via Arno, dove ho la residenza, ma dove non posso vivere perché non ci sono le finestre e nemmeno l’acqua.”
E così in attesa che la situazione si sblocchi Zamperini vive nel suo camper, ma continua la sua battaglia per ottenere una casa popolare. Sopra al camper ha steso un grande lenzuolo con scritto “Questa è la nostra casa, in attesa che diventi la nostra cassa.”
Un messaggio che parla fin troppo chiaro.
“Io sono figlio di Arezzo - dice - ha sempre vissuto e lavorato qui e finché stavo bene ho pagato le mie tasse. Adesso sono anni che aspetto una casa popolare e mi passano avanti anche gli stranieri... Una situazione che non posso più sopportare. Visto anche che non ho una grande salute. Spero davvero che alla fine qualcuno si decida ad aiutarmi e che possano darmi una casa dove vivere”.
E in attesa di quella vera, ha cercato di attrezzare al meglio il suo camper, con tanto di piante all’ingresso per renderlo più accogliente. Ma l’inverno sta arrivando e i disagi saranno ben diversi.
E Angelo Zamperini ne sa qualcosa ed anche in questo autunno ha rinnovato il suo appello affinchè qualcuno riesca a dargli una mano. E soprattutto una casa dove poter vivere.

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