Ma quante belle voci libere

Federico Sciurpa
L’estate ormai andata, è stata una delle più fervide. Tanta gente, molti soprattutto ragazzi, hanno liberato le menti, cominciato a darsi da fare e a ragionare fuori dagli steccati di appartenenza. Hanno iniziato a farsi sentire e vedere, a restare svegli oltre il cloroformio di chi dovrebbe rappresentarli; a ragionare insomma col proprio cervello. Ci riferiamo soprattutto al fermento culturale (hai detto niente) ormai in atto da diverso tempo e che dal mese di luglio seguiamo su queste colonne. Negli ultimi giorni “i ragazzi” hanno preso garbato coraggio. L’associazione Neo-On che racchiude i creatori dei festival aretini - molto apprezzati solo in campagna elettorale - è stata ricevuta in Comune.

Incontro in Commissione cultura, faccia a faccia con gli assessori Brezzi-De Robertis (i fautori del Play dopo la cacciata di Arezzo Wave), poco ghiaccio e tanta voglia di operatività per un progetto da compiersi in tempi brevi. Il confronto muove i primi passi e tutti chiediamo che produca un risultato vero, concreto, perché le uniche monete viste da questi ragazzi con l’arte e la passione nel sangue, fin qui sono state gli applausi della gente che va a vederli. Non basta, non può bastare. Troppo comodo. Una certezza, a proposito di coraggio: se il Play fosse stato un trionfo (si fa per dire), se l’associazione non fosse stata creata, nessuno se li sarebbe filati. Elementare.
C’è poi, parallelamente, un discorso che pare chiuso, eppure è vivo più che mai. E’ quello di Arezzo Wave. Sul web i sostenitori del Festival Internazionale (quante vedove, già più di tremila) hanno dato vita ad una pagina per riportarlo ad Arezzo, dibattere su quanto è successo in questi ultimi tre anni. Una tribuna aperta a tutti che prende vigore perché l’idiozia di lasciarselo scappare appare sempre più ciclopica col passare del tempo e l’inconsistenza (solo di offerta, non certo di investimento) del Festival che si è voluto creare per sostituirlo più che rimpiangere porta a richiamarlo. Se non altro a provarci. Fra le tante belle voci libere e spedite di questa fervida estate aretina, segnaliamo anche un sito web di gente che ci dà dentro, è intelligente e che - con buona pace di chi perde tutto il tempo per affibbiare etichette - non conosciamo. Si tratta di un sito che viene dal basso e si aggiunge all’offerta esistente: si chiama informarezzo.com. Mai troppo tardi per scoprire che ancora c’è chi non ha alcuna voglia di dormire. Proprio nessuna di farsi prendere per il naso.

2 commenti:

  1. Ancora si parla della "cacciata" di Arezzo Wave? Un po' di informazione e di verità in più sul comportamento di qualcuno non sarebbe male...
    Gianni Mutarelli

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  2. Credo che Valenti, a lui ti riferisci immagino, abbia 999 ragioni su 1000 e mille ce l'ha di fondo. Poi ognuno ha la sua verità visto che non c'è stato alcun confronto pubblico e chiarezza sulla perdita di un patrimonio come Arezzo Wave. Ecco, l'unico risultato è che non c'è più il Festival. Se hai la verità Gianni, la pubblicherò volentieri

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