AREZZO – Si stringe. La pratica per l'intitolazione di una strada a Camillo Berneri sarà sottoposta, insieme ad altre proposte, all'esame della commissione toponomastica, nella prima seduta utile. Il Comune insomma, decide su una doverosa e meritevole dedica all’intellettuale anarchico che ha vissuto fra Arezzo e Cortona. Prende una decisione insomma, dice qualcosa sull’anarchico più espulso di Europa.
L' allievo di Salvemini che fu ucciso nella guerra di Spagna dai suoi stessi “compagni” (i sicari di Stalin) combattendo contro Franco. Il gruppo di “verità” che da qualche settimana è in piedi su face book per chiedere un ricordo aretino per un cervello eclettico, un uomo libero e retto che è andato a scuola nel liceo dove c’è una lapide che ricorda il legionario Ceccherelli (!) ed ha insegnato a Cortona, si è arricchita in questi giorni di straordinarie adesioni. Fra queste la parlamentare del Partito Democratico, l’aretina Donella Mattesini e l’ex presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli.
Ma “la corrente” è larga e comprende tanta gente della strada sensibile ad una memoria quantomeno trascurata (anche volutamente, aggiungiamo noi) e che invece va rivalutata, comunicata, conosciuta; poi molte altre istituzioni. A partire dal sindaco di Cortona Andrea Vignini, fino a Diego Zurli (Ente irriguo umbro-toscano), passando per Paolucci, Tulli (sono della prim’ora) e Nicotra. Nato a Lodi nel 1897, Camillo Berneri è una figura emblematica dell’antifascismo europeo: giovane socialista a Reggio Emilia, poi anarchico. Vive fra Arezzo, Firenze e Cortona nel periodo fra la prima guerra mondiale e l’esilio. È intellettuale e pubblicista prolifico, allievo di Gaetano Salvemini, amico di Piero Gobetti e dei fratelli Rosselli. Fuoriuscito in Francia è tra i primi antifascisti ad accorrere in Spagna dove redige “Guerra di Classe”, delegato politico del battaglione internazionale della Colonna Francisco Ascaso CNT-FAI (altrimenti nota come “Colonna Rosselli”). Combattente antifranchista, muore a Barcellona per mano di altri antifascisti, assassinato dai sicari di Stalin nelle tragiche giornate del maggio 1937. Arezzo due anni fa ha decicato a Berneri un seminario di studi di due giorni. Ora si attende il giusto tributo alla sua opera, mentre il gruppo facebook si gonfia anche di adesioni di professori universitari di tutta Italia e intellettuali.
L' allievo di Salvemini che fu ucciso nella guerra di Spagna dai suoi stessi “compagni” (i sicari di Stalin) combattendo contro Franco. Il gruppo di “verità” che da qualche settimana è in piedi su face book per chiedere un ricordo aretino per un cervello eclettico, un uomo libero e retto che è andato a scuola nel liceo dove c’è una lapide che ricorda il legionario Ceccherelli (!) ed ha insegnato a Cortona, si è arricchita in questi giorni di straordinarie adesioni. Fra queste la parlamentare del Partito Democratico, l’aretina Donella Mattesini e l’ex presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli.
Ma “la corrente” è larga e comprende tanta gente della strada sensibile ad una memoria quantomeno trascurata (anche volutamente, aggiungiamo noi) e che invece va rivalutata, comunicata, conosciuta; poi molte altre istituzioni. A partire dal sindaco di Cortona Andrea Vignini, fino a Diego Zurli (Ente irriguo umbro-toscano), passando per Paolucci, Tulli (sono della prim’ora) e Nicotra. Nato a Lodi nel 1897, Camillo Berneri è una figura emblematica dell’antifascismo europeo: giovane socialista a Reggio Emilia, poi anarchico. Vive fra Arezzo, Firenze e Cortona nel periodo fra la prima guerra mondiale e l’esilio. È intellettuale e pubblicista prolifico, allievo di Gaetano Salvemini, amico di Piero Gobetti e dei fratelli Rosselli. Fuoriuscito in Francia è tra i primi antifascisti ad accorrere in Spagna dove redige “Guerra di Classe”, delegato politico del battaglione internazionale della Colonna Francisco Ascaso CNT-FAI (altrimenti nota come “Colonna Rosselli”). Combattente antifranchista, muore a Barcellona per mano di altri antifascisti, assassinato dai sicari di Stalin nelle tragiche giornate del maggio 1937. Arezzo due anni fa ha decicato a Berneri un seminario di studi di due giorni. Ora si attende il giusto tributo alla sua opera, mentre il gruppo facebook si gonfia anche di adesioni di professori universitari di tutta Italia e intellettuali.
Federico Sciurpa
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