Delegazioni di studenti aretini a Barcellona, via la targa al legionario Ceccherelli dall’atrio del liceo classico (in alternativa un pannello che ne spieghi il significato), spazio ad un convegno sulla guerra civile di Spagna da concretizzarsi in due tempi ad Arezzo e Barcellona, il caso presto in Consiglio comunale.
Sono le conclusioni della presentazione della petizione che italiani di Catalogna hanno presentato ieri mattina in Comune al presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti. Dopo un mese di lavoro e contatti - la raccolta firme è arrrivata anche in Provincia, al Liceo e ieri pomeriggio in regione - si è celebrato l’atto ufficiale della richiesta. "Protocollerò la richiesta - dice Caroti - e la manderò al sindaco Fanfani.
A norma di regolamento una petizione sottoscritta da cittadini stranieri non può essere posta direttamente all'ordine del giorno in uno dei prossimi Consigli ma è necessario che sia fatta propria da almeno un consigliere comunale”.
Ed è ciò che avverrà per iniziativa del gruppo Sinistra con Marco Tulli e Marco Paolucci, presenti ieri mattina, e che da tempo seguono fattivamente la vicenda anche con proposte in aula.
- La consegna. E’ stato Rolando d'Alessandro che da tempo vive a Barcellona e che da otto giorni è in Italia per la causa quale rappresentante dell'Associació Cultural Altraitalia, a spiegare l’iniziativa. “Vogliamo salvaguardare la verità storica di quanto compiuto dagli italiani fascisti in Spagna - afferma - una storia contrassegnata da ferite aperte che occorre rimarginare per un senso di giustizia e per dare un contributo all'Europa. Noi vediamo il nostro continente non in termini meramente commerciali ed economici ma come proiezione di valori importanti quali il rispetto dei diritti umani, della pace, della legalità internazionale. La petizione serve ad avviare un dibattito che sentiamo doveroso: l'antifascismo è per noi imprescindibile ma anche lasciando da parte questo presupposto, la storia ci narra che la partecipazione dell'esercito italiano alla guerra civile spagnola venne concepita, al pari dei tedeschi, come guerra di aggressione; che dopo la presa di Malaga i fascisti e i franchisti fecero un massacro.
- Italiani brava gente. Insomma, l'esercito italiano mandato da Mussolini è condannabile in ogni senso. E qui vorrei infine smontare il mito degli 'italiani brava gente' - conclude - che una certa retorica contribuisce a divulgare: gli italiani nelle guerre coloniali e d'invasione si comportarono malissimo ovunque: Spagna compresa. Perché poi proseguire a ricordare la presenza italiana fascista in Spagna e non anche la parte che combatté con i repubblicani, come gli anarchici che pagarono un prezzo elevatissimo in termini di sangue? La situazione attuale in terra iberica vede una grossa disputa su quegli anni; finalmente, visto che è prevalsa negli scorsi decenni una sorta di rimozione: ricordo ad esempio che nei confronti delle autorità franchiste non si è svolto alcun processo".
Marco Tulli ha spiegato che "fin da quando ho presentato in Consiglio Comunale la prima interrogazione sull'argomento, ho chiesto espressamente che accanto alla targa a Ceccherelli fosse apposto un pannello esplicativo che rendesse noto chi era e che cosa ha fatto l'aviatore italiano schieratosi con i franchisti.
- Il treno della memoria. In Spagna, per la prima volta i fascisti italiani bombardarono i civili, le città, contribuirono alla vittoria del generale golpista e, di conseguenza, a 40 anni di regime dittatoriale nella penisola iberica: la loro responsabilità è enorme e Ceccherelli era lì. I ragazzi, gli studenti del liceo aretino, devono comprendere le responsabilità e capire com'è andata la storia. Penso che l'opzione della doppia targa - sostiene Tulli - sia anche migliore della mera rimozione dell'attuale perché questo rischierebbe di fare un favore a chi ancora incensa il legionario aretino. Annuncio infine che il comitato Camillo Berneri, sorto in onore dell'anarchico studente del Classico ucciso in Spagna, organizzerà un convegno sulla figura storica di Berneri e sulla guerra civile spagnola proponendo una sorta di treno della memoria che colleghi il nostro Liceo Classico con una scuola di Barcellona sorta nei luoghi bombardati durante quel conflitto".
- La polemica politica. Marco Paolucci dà una stoccata agli avversari, “a chi ci rimprovera di fare una polemica inutile 'sul sesso degli angeli' rispondo che, guarda caso, tali battute provengono tutte da gruppi neo-fascisti in città e purtroppo da alcuni banchi del Consiglio Comunale, quelli della destra. Ricordo che il nome di Vittorino Ceccherelli è inserito in una lapide dove sono riportati i nomi dei morti nella prima guerra mondiale. Così non si fa altro che confondere il contesto storico, nascondere da che parte ha combattuto, chi era Ceccherelli stesso. In un luogo di educazione culturale e civica non mi sembra il massimo. In una città capoluogo di una Provincia medaglia d'oro alla Resistenza mi sembra addirittura offensivo".
Che tutto sia chiaro insomma. Alla conferenza stampa era presente anche il consigliere provinciale di Rifondazione Alfio Nicotra. La Provincia di Arezzo, che può disporre del liceo come immobile, è medaglia d’oro alla Resistenza.
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