Perché questo cambio è giusto



La prescrizione dell’ambiente è questa: chi è favorevole al cambio dell’allenatore sta col presidente, chi invece sta con l’allenatore è spesso contro la società. Da anni la “regoletta” è così tanto chiara che gli unici a farla propria in toto (pericolosamente) sono gli stessi tecnici che passano per Arezzo. Alla prescrizione - come a tutte, figuriamoci nel pallone - desideriamo sfuggire, con l’onestà di ripetere (lo facciamo da settimane) che Leonardo Semplici ha commesso così tanti errori da non poter continuare a guidare il progetto amaranto.
E’ tutto scritto e insistere significherebbe infierire su un tecnico che ha dimostrato di essere vincente, capace e fortunato, ma non la persona giusta per questa realtà. La decisione di avvicendarlo è insomma giusta: perché il Cavallino per vincere il campionato ha bisogno di altra mentalità (tanto più per continuare il progetto), una diversa gestione tecnica e tattica(parliamo a livello complessivo) e altre relazioni interne. Più esplicitamente ci riferiamo al rapporto col diesse Franco Ceravolo che qui ad Arezzo si gioca cinque anni di faccia. Semplici non era il suo uomo (ma non è tutto qui), Galderisi ora sì: adesso la convivenza sarà certamente più corretta, i pasticci di meno e così pure le tempeste in bicchieri d’acqua che poi finiscono per diventare improvvisi misteri. Tutto il resto lo dovrà dire il campo, l’unico giudice di un progetto che richiede però chiarezza d’impianto: quella che è sempre mancata e che Galderisi (a proposito, incantati dai sani propositi offensivi) è certo in grado di infondere.
Federico Sciurpa

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