Targa al legionario, indipendentisti in campo



AREZZO - L’obiettivo forse è più alto: sollevare la questione delle scuse che l’Italia dovrebbe avanzare al popolo catalano così come i tedeschi hanno già fatto per Guernica. In Spagna infatti, si fanno sentire più voci - che compongono ormai un vasto fronte - sul caso (non certo trascurabile) di una targa nell’atrio del liceo classico, a un caduto della guerra di Spagna: Vittorino Ceccherelli. Gruppi che ne chiedono la rimozione perché il legionario aretino era “un aggressore”, un fascista che combattè convinto dalla parte di Franco e morì sui cieli di Spagna a ventanni.
Raccolta di firme on line, lettere alle istituzioni italiane per quello che considerano l’insulto di Arezzo: adesso si muovono in ordine di tempo anche gli indipendentisti assieme a intellettuali, università, sinistra democratica, autonomisti e settori tradizionali degli anarcosindacalisti.

Tutti contro quella targa che venne affissa nel 1956 per il centenario della scuola e che celebra i caduti del 1915-18 assieme a Ceccherelli, il legionario che del liceo fu studente come gli altri. Nessuna spiegazione che combatteva dalla parte di Franco, a rendere giustizia alla storia. Il buonsenso minimo che noi del Corriere chiediamo. Senza volere entrare nel merito degli ideali per i quali si muore. Scriviamo almeno da quale parte. Non solo perché siamo a scuola.
Federico Sciurpa

4 commenti:

  1. Se ne chiede la rimozione proprio perchè non era "comandato" e quindi volontario e quindi assassino. Ma se l'Italia non partecipava formalmente, ma solo tramite liberi cittadini che andavano volontari, allora niente scuse... O l'una o l'altro ! Ma a noi la Germania le scuse per le stragi le ha mai chieste ? O siamo diventati tutti come Gheddafi che tira fuori sempre la solita solfa ? Non dimenticare il passato si, ma guardiamo al futuro caspita....

    RispondiElimina
  2. La Germania oggi processa i criminali di quelle stragi, i boia tedeschi.
    Quanto a Ceccherelli è morto per un ideale, morto dalla parte sbagliata, ma non è su questo che voglio entrare è sull'informazione a mio avviso che va data a integrazione di quel "caduto in Spagna": siamo per di più nell'atrio di una scuola

    RispondiElimina
  3. Non solo, la Germania, con decisione UNANIME del proprio Parlamento, ha riconosciuto la strage di Gernika, Paesi Baschi, e pagato i danni, tra l'altro!
    Il dibattito è possibile, le soluzioni si possono discutere, ma l'ignoranza e la disonestà intellettuale di chi trasforma i lavori forzati al Valle de los Caidos in un atto di giustizia e riappacificazione, di chi vuole ignorare gli omicidi durati anni degli antifranchisti, le tombe comuni e anonime che si stanno scoprendo solo ora, è inamissibile.
    Guido Ramellini
    Barcellona

    RispondiElimina
  4. Le soluzioni vanno e devono essere trovate. L'ignoranza e la disonestà cancellate. Primo: parlarne, sempre. Fino in fondo. E ricercare la verità. Buona giornata, Guido. Grazie del commento

    RispondiElimina