Si chiama Raffaello Giorgetti e lo conoscono in tanti. Perchè fa l'avvocato ed è stato votato dalla gente tanto da arrivare in consiglio comunale ad Arezzo: opposizione, sponda Forza Italia. Giorgetti per la verità è noto anche per essere stato il legale di Licio Gelli. Oggi il consigliere comunale azzurro si lancia contro Antonio Di Pietro con un esposto denuncia che fa discutere. Il tema è stato trattato questa mattina dal Corriere di Arezzo con questo pezzo di Luca Serafini.
Raffaello Giorgetti contro Antonio Di Pietro. L’avvocato azzurro ha presentato un esposto denuncia contro l’ex piemme di Mani Pulite ora leader dell’Italia dei Valori. “Reo”, a suo dire, di “Offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica” (art.278, reato punito con la reclusione da uno a cinque anni). Giorgetti si riferisce alle recenti dichiarazioni di Di Pietro successive al varo della legge sul cosidetto “Scudo Fiscale”, che autorizza e disciplina il rientro in Italia dei capitali all’estero. In particolare il cuore dell’esposto depositato alla procura di Arezzo, per essere poi trasmesso a Roma, è rappresentato dal passaggio riportato dalla stampa nel quale Di Pietro definisce “legge criminale” quella promulgata dal presidente sullo scudo fiscale. Di Pietro afferma poi che Napolitano, firmando quel testo, ha compiuto “un atto di viltà ed abdicazione”. Il leader Idv, nella dichiarazione incriminata, argomentava che “è proprio la Costituzione che affida al Capo dello Stato il compito di rimandare le leggi alle Camere controllando in prima istanza la loro costituzionalità. Così facendo Napolitano si assume la responsabilità di questa legge”. Ebbene, secondo l’avvocato Giorgetti, al di là delle critiche che tutti gli schiramenti politici hanno formulato nei confronti di Di Pietro, l’ex magistrato merita qualcosa di più: una denuncia penale, appunto. “Perché in pratica ha affermato che l’atto dovuto di promulgazione della legge costituisce un atto vile. Così facendo ha offeso l’onore e il prestigio del Presidente della Repubblica, beni da salvaguardare non nell’interesse della persona in quanto tale, ma per la carica che l’uomo Napolitano riveste”. Per Giorgetti, non nuovo a iniziative fragorose come la denuncia di alcuni magistrati, anni fa, quella di Di Pietro è stata una “verbale aggressione al Capo dello Stato.” Del resto, aggiunge, “è eloquente il comunicato del Quirinale nel quale si dice che le parole dell’onorevole Di Pietro ‘vanno al di là di qualsiasi commento’”. E ancora, per il consigliere comunale di Forza Italia verso il Pdl, “definire vile un comportamento equivale a tenere a vile, disprezzare e quindi vilipendere, secondo il senso italiano del termine”. Per Giorgetti il fatto, insomma, è grave e da punire, tanto più perché commesso da un parlamentare “che dovrebbe avere piùdi ogni altro cittadino a cuore la corretta interpretazione e il corretto senso delle istituzioni”. Contestualmente l’avvocato Giorgetti - 71 anni, legale storico di Licio Gelli - ha scritto al ministro della Giustizia Angelino Alfano affinché provveda “con l’urgenza che il caso richiese, a presentare alla procura di Roma l’autorizzazione a procedere”. Raffaello Giorgetti si riserva di costituirsi, quale cittadino e Consigliere comunale, parte civile nei confronti dell’onorevole Antonio Di Pietro qualora venisse esercitata l’azione penale nei suoi confronti. Non più tardi di domenica, Di Pietro ha pronunciato un’altra forte esternazione stavolta all’indirizzo del Premier: “Berlusconi continua a farneticare, bisogna liberarsene subito”. Secondo l’ex pm “Silvio Berlusconi continua a perseguire il suo obiettivo: scardinare i principi fondanti della Costituzione, tentando di assoggettare la magistratura al potere dell’esecutivo. Non è in atto uno scontro tra organi istituzionali, ma siamo di fronte alle dichiarazioni farneticanti di un affiliato alla P2 che vuole completare il piano di Licio Gelli. Facciamolo dimettere, non può continuare così.” Il giorno dopo, l’avvocato Giorgetti ha preso carta bollata e penna e ha presentato l’esposto denuncia sul caso Napolitano.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Penso che il centrodestra difenda il prestigio e la carica del Presidente della Repubblica solo quando fa comodo, perchè quando rimanda alle camere una legge fatta dal governo o non esprime il suo parere sul Lodo Alfano per influenzare la Corte Costituzionale, allora in quel caso il caro Presidente viene offeso dal Presidente del Consiglio stesso e dai giornali del gruppo Berlusconi (cioè i suoi), minacciando di fare di tutto per fare dell'Italia un repubblica presidenziale. Viva la coerenza.
RispondiEliminaDeborah Burroni
Raffaello Giorgetti... consigliere comunale per Forza Italia nonchè avvocato nientepopò di meno che di Licio Gelli, maestro venerabile della P2... un cerchio che si chiude alla perfezione.
RispondiEliminaAndrea Savini
Tutta roba da soffitta sia l'argomento che i commenti a seguito, scopo pubblicitario ....
RispondiEliminaUn avvocato si puo' giudicare su tutto ma nn sui clienti...se avessero tutte mammole nn lavorerebbe nessuno...difendere Gelli nn è un titolo, ne' di merito ,ne' di demerito, fare il giudice e poi candidarsi lo trovo molto piu' discutibile anche se la legge lo permette.
Gibo Cassini
io l'ho scritto chiaro quello che penso... forse anche troppo
RispondiEliminaPaolo Casalini