Arezzo, un bomber per sognare

Non ci sarà da spellarsi le mani, ma la vita - quindi il pallone - la capisce chi è più pratico (citazione). Quindi tre punti “ci cantano” per una squadra giovane, caduta all’esordio.Un Arezzo con diversi uomini fuori condizione che è alla naturale ricerca della coesione di squadra. Il gol sul traguardo arrivato ieri in una partita ormai destinata allo zero a zero, dà quindi fiducia a giocatori e ambiente. In amaranto si può lavorare senza cattivi pensieri, tentazioni frenetiche di risolvere qualche “magagna” che esce fuori, ricorrendo all’errore di snaturare una identità che è ben oltre la fase embrionale. Semmai è giusto pensare, alla luce di quanto visto ieri all’esordio al Comunale, le potenzialità che potrebbe avere questo Arezzo con un bomber di razza (con grande rispetto per i presenti) e con Coppola e De Oliveira in palla. I due centrocampisti escono nella ripresa con la lingua di fuori, ma di progressi pure loro - in pochi giorni - ne hanno fatti. La vita la capisce chi è pratico dicevamo e l’Arezzo lo è stato per quasi tutta la partita, cercando un gol che non arrivava mai senza procurarsi eccessivi brividi dietro. Questione di equilibri,ma anche di un pacchetto arretrato che va bene così come è con Poli e Sereni (davvero bravo) in bella mostra. Poi la rete che si gonfia - prendiamolo come bel segno del destino - e l’analisi di ciò che funziona di meno nel cavallino assume un altro sapore. Provoca meno ansie.Il ricorso alla verticalizzazione per Fofana è apparso, ad esempio, un po’ frenetico e la ricerca delle fasce - che pure esistono anche a fine agosto - pressoché sconosciuta anche se Sereni si è esibito nei “quattrocento” diverse volte.Erpen poi, schierato in maniera coerente dietro le due punte (per certi tratti un po’ ferme sulle loro posizioni) come succede da inizio campionato, è parso un predicatore nel deserto. Un talento autentico, uno che in questo campionato fa la differenza, costretto a prendersi la palla da sotto l’area amaranto fino al limite di quella avversaria. Un lavoro prezioso e per niente inutile nell’economia di gruppo, ma poco efficace in fase offensiva. E lui sa segnare. E come se sa farlo. Merito anche del Monza, che è avanti certo - mediamente - in preparazione e spirito di squadra, se l’Arezzo non si è disteso come doveva e come certamente sa,ma ha dimostrato comunque abnegazione e una personalità definita.Tuttavia, oltre i tre punti fondamentali in classifica, appare davvero chiaro - già alla seconda giornata - il quadro amaranto. Una formazione che aspetta la forma campionato dei due polmoni in mezzo al campo, una ciliegina sulla torta lì davanti (ma in un giorno crediamo sia impossibile) e un po’ di tempo per trovare condizione e meccanismi per spaventare. Allora sì che si può sognare.
Federico Sciurpa

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