"Il mio pianto di gioia"


Luigi Spaccarotella ha parlato con Francesca Muzzi, a caldo, dopo la sentenza. Ecco l'articolo pubblicato dal Corriere oggi. Cosa ne pensate.

Luigi Spaccarotella non è in aula. La sentenza la riceve fuori Arezzo. Al cellulare. Non appena il giudice Bilancetti legge il verdetto, i suoi avvocati - Molino e Bagattini - lo chiamano. “Ho pianto di gioia - dice Spaccarotella - ho fatto bene a credere nella giustizia”. La voce di Spaccarotella è ferma. Calma. In sottofondo si sentono le voci dei suoi bambini: il maschio di appena 3 anni e la bambina di 10 che sa tutto della vicenda del suo babbo e della morte di Gabriele Sandri. “Speravo in questa sentenza - continua l’agente - La morte di Gabriele è stata solo una tragica fatalità. Non c’è stata volontarietà. E’ per dimostrare questo che insieme ai miei avvocati abbiamo lavorato”. La giornata del verdetto, Luigi Spaccarotella, l’ha trascorsa appiccicato al cellulare in attesa della chiamata: “Incrocio le dita e prego” aveva descritto al telefono al proprio avvocato, Federico Bagattini, il suo stato d’animo. Insieme alla moglie Federica, Luigi Spaccarotella, era partito nei giorni scorsi. Via sulle montagne, con i suoi bambini. Alla vigilia della sentenza, Spaccarotella in esclusiva al Corriere aveva dichiarato: “In questo anno e mezzo, la famiglia è stata la mia consolazione e il mio sostegno. Sono andato avanti grazie a mia moglie che mi è stata vicina e ai miei figli. E poi anche grazie agli amici. Dai colleghi alla gente comune, a padre Serrotti”. In questi lunghissimi mesi in attesa del primo verdetto - ora si va verso l’Appello - Spaccarotella ha vissuto: “Con la coscienza a posto. E’ stato un gesto involontario, io non volevo uccidere. E’ questa l’unica verità”. Quella verità gridata anche dalla moglie Federica che fin dai primi attimi della tragedia - 11 novembre 2007 - ha sempre creduto e sostenuto il marito. “Questa vicenda - dice nell’esclusiva rilasciata al Corriere - mi ha fatto diventare forte. Sono dovuta diventare forte per tutti. In queste situazioni o cadi o ti fortifichi”. Anche ieri Federica non ha lasciato un momento nè i suoi figli e nè Luigi. Tutti e quattro insieme hanno aspettato la sentenza. Abbracciati e in preghiera. Poi il telefono che squilla e le lacrime che cominciano a scendere. La giornata della famiglia Spaccarotella si chiude tra la commozione.

Francesca Muzzi

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