I vini per il matrimonio

Federico Sciurpa

Il vino: il più trascurato del banchetto. Mediamente si dà poca importanza alle bottiglie della cerimonia, salvo pentirsene, amaramente, alla fine.
La scelta di cosa e come bere, deve invece finire in cima a molte altre che di solo prendono il sopravvento. Il vino rallegra gli animi del giorno più bello e va da solo che, considerarlo con una certa leggerezza, rovinerebbe pasto e soprattutto festa.
Un bicchiere di nettare di ottobre – questo è in ogni caso il concetto fondamentale – va sempre abbinato a un piatto in maniera corretta. Cibo e vino si devono anche loro sposare insomma. Consigli al buio non vanno dati, o soltanto in maniera sommaria, se non si conosce la composizione dei piatti.
Una soluzione importante, la possiamo però suggerire. E’ quella del corner. Si tratta di un angolo della sala appunto, da affidare a uno o più sommelier.
Nel corner si sceglieranno delle grandi bottiglie, vino che i sommelier verseranno (con consigli di abbinamento oppure nella piena libertà di chi si presenta col bicchiere) a quanti decideranno di avvicinarsi. Un punto degustazione insomma, di grande classe.
In tavola il vino ci sarà comunque, con etichette meno impegnative però. Scelte “più semplici”, ma sempre giuste per i piatti del banchetto. Vino che gli invitati verseranno da soli nel bicchiere.
Il corner con le grandi etichette sarà complementare e permetterà così di offrire agli invitati un’ampia scelta di vini importanti, risparmiando soldi sulla quantità delle bottiglie.
Esibiamo allora dei bianchi, magari aromatici o con passaggi in barrique, per accompagnare certi e primi e alcuni secondi, ma soprattutto sbizzarriamoci con i rossi. Brunello di Montalcino, Barolo e Amarone non possono mancare, soprattutto andiamo sulle etichette perché come si dice c’è sempre un pubblico “che le beve”. Dal Sassicaia al Tignanello. Ma potremmo proseguire per pagine. Per il dessert forniamoci di passiti. Un buon suggerimento e comunque sempre quello di non far mancare le migliori etichette del territorio dove ci si sposa.
E’ questo uno dei modi, una delle nuove frontiere, per rendere speciale una festa. Ma poi ogni scelta, purché consigliata da un esperto, va bene. Ciò che va evitato rigorosamente è l’utilizzo in tavola di troppe tipologie di vino (non parliamo di degustazione): pensando di far bene e spendendo pure parecchio, c’è il rischio serio, anzi certo, di non saper apprezzare quei vini. Terribile per un giorno così.

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