I vescovi e le Madonne di Don Alvaro


Federico Sciurpa
“Accogliamo la volontà del signore”. L’unica possibile, da salutare con un sorriso indulgente, per spiegare questo “giro” di vescovi che porta ad Arezzo un arcivescovo (Fontana), manda Bassetti (il più anziano) a Perugia al posto del pensionato Chiaretti e mette a Spoleto Boccardo (classe ’52, il più giovane) direttamente dal Vaticano. Arezzo perde a inizio ottobre un pastore amatissimo, così come Spoleto con Fontana che saluta con un “obbedisco”. Un disegno divino che porta il nostro monsignor Gualtiero in una terra che – come dice – “non conosco” mentre in Toscana dove ha speso tutta la vita di pastore, sapeva di ogni prete: uno ad uno anche per il suo incarico nazionale nei seminari. Bassetti va in una terra di “santi” dove fra i colleghi vescovi incrocerà, perché sta a Terni, un asso anche nella comunicazione come monsignor Paglia. E comincerà daccapo, alla stregua di Fontana: uno che viene stimato come coraggioso, sempre dentro il tessuto sociale. Un vescovo che non ha paura di schierarsi: ha rimesso su il seminario, rifatto una miriade di chiese, trovato nei temi che hanno diviso la società nella quale ha “lavorato”, anche l’avversione della parte che per dogma politico doveva stare con lui.
Ormai è andata, ma il malcontento di tutti, stavolta, è davvero malcelato. Fra tanti che passano, desideriamo spendere due righe per un pastore che resta. E’ un prete di campagna, diventato da quasi venti anni ormai, il parroco della cattedrale di Arezzo, quello che custodisce la Madonna del Conforto. Parliamo di Don Alvaro Bardelli. Don Alvaro ha fatto in modo – o hanno fatto in modo – che proprio in questi giorni sia finito sulla cassetta della posta del giornale (ben indirizzato), un piccolo libro firmato da lui. Si chiama Le Madonne di mia mamma. Don Alvaro non è solo il prete del Duomo, è uno che sta in mezzo a tutta la gente, è il prete degli sportivi, è l’uomo (ce lo conceda) che sa leggere gli articoli fra le righe e che quando fa le omelie si aggiorna anche con una letta al quotidiano. Don Alvaro sta nel mondo e sa parlare con incisività, senza retorica. Così quel titolo che “attizza”, che pare ambivalente, in realtà non è che un ricordo buttato giù con tratto giornalistico e amorevole, della mamma, morta da poco. Una scomparsa che abbiamo trattato anche noi sul “Corriere”. E’ una lettura spassosa quella che ha realizzato Don Alvaro: come si può essere autobiografici in quaranta paginette parlando di Dio, degli uomini, della città e di se stessi (appunto), raccontando l’amore per la mamma del prete. Quella che di posto si metteva fra due santi in Duomo – come racconta Don Alvaro – per devozione, ma anche per guardare se si portavano via le elemosine. Per chi scrive è il libro più bello e ben scritto dell’ultimo mese. Non sappiamo se è in vendita, se lo ha dato ai suoi parrocchiani: a lui magari, interessava scriverlo e basta per La Giovannina ed è per questo che è fantastico. Comunque va letto, anche solo in una notte. Parlatene a Don Alvaro: almeno lui, in Duomo, lo trovate ancora. Sempre. Con i tempi che corrono non è roba da poco.

8 commenti:

  1. io lo conosco ed anche molto bene , il nostro DON ALVARO ...sono ormai 5 anni che e' " entrato" a far parte della mia vita...un' amico speciale ,il mio "angelo"... lui lo sa'.
    un uomo speciale che mi imparato ad ringraziare Gesu' e non sentirmi mai sola...
    il mio angelo e' lui ..
    grazie per avere sempre un posto per tutti noi! da Sansepolcro

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  2. mi chiamo beatrice, e sono della provincia di perugia.
    Ho avuto modo di conoscere Don Alvaro circa due anni fà.
    Don Alvaro è una persona che ti entra nel profondo del cuore e da lì, non se ne va più via.
    Lo ringrazio non una ma mille e più volte per tutto quello che fa e un grazie va anche alla Giovannina, che lo ha messo al mondo e cresciuto.
    Don Alvaro, ti voglio un gran bene.
    Beatrice da Todi (PG)

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  3. Mi fanno immenso piacere questi vostri commenti al mio articolo su una figura amata, limpida, stimata, un pastore vero e un interlocutore prezioso. Invito altri a scrivere su Don Alvaro sul mio blog. Grazie

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  4. Ciao Federico, ritorno a scrivere sul queste pagine oggi 22 novembre, dopo aver visto e parlato con Don Alvaro.
    Oggi con mio msrito siamo andati ad Arezzo; lui era li a celbrare messa, puntuale e attento come non mai.
    Ogni volta che ci parlo, è sempre una nuova emozione, per tutto quello che fà per chi ha bisogno anche di semplici parole di conforto.
    Per qualcuno sono fissata, perchè oggi nel 2009, ancora credo a quello che dicono i preti, ma quello che pensano gli altri, non mi importa.
    Magari ce ne fossero di preti come lui, che finita la messa rimangono a disposizione di chi ne sente il bisogno.
    Grazie Don Alvaro per quello che sei e per come ci aiuti ad andare avanti.
    Grazie anche a Te Federico, per avermi permesso di scrivere tutto il bene che provo per questa meravigliosa persona.
    Beatrice da Perugia.

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  5. ma è vero che don alvaro verrà allontanato,o lo è giua stato, dal suo posto in duomo?

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  6. Rispondo solo questa mattina, il 25 novembre, al suo post, dopo che abbiamo pubblicato l'articolo sull'ipotesi di spostamento di Don Alvaro. L'articolo vale più di ogni altra risposta e lo propongo sul blog. Grazie per il post e la bontà che ha e che avete di seguirmi.

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  7. Complimenti vivissimi per l'articolo sul Corriere dell'eventuale trasferimento di Don Alvaro. E' stata davvero una "mano santa" che ha dimostrato al vescovo e a tutti noi, quanto sia importante Don Alvaro.
    Complimenti anche per questo sito curato e aggiornato puntualmente.

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  8. Ho avuto il piacere di leggere tutto di un fiato il libricino di Don Alvaro che lui stesso mi ha donato... che dire, concordo con chi dice che sia il più bel libro scritto ultimamente, soprattutto perchè è vero semplice e limpido proprio come il nostro Don Alvaro che per me è un Santo dei nostri tempi... Grazie Don Alvaro per tutto quello che fai per la gente...

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